Tariffe rifiuti Reggio, il M5S: “Premiato chi non differenzia”

21 maggio 2015 | 18:08
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Tariffe rifiuti Reggio, il M5S: “Premiato chi non differenzia”

Il consigliere regionale Sassi: “Fallimento politica Delrio-Tutino”

REGGIO EMILIA – Gli aumenti delle tariffe rifiuti presentati da Atersir, che per i Comuni reggiani saliranno in media del 2,4% ma non in modo omogeneo per tutti, finiscono nel mirino del Movimento 5 stelle in Regione. Per il consigliere regionale Gian Luca Sassi infatti “il calcolo delle tariffe sui rifiuti messo in piedi da Atersir premia chi fa meno differenziata”.

Questo, aggiunge, “e’ il risultato della politica ambientalista fallimentare di Graziano Delrio che, invece di fare gli interessi dei cittadini, si e’ limitato a fare il passacarte contribuendo a gonfiare la pancia delle multiutility come Iren”. Nel merito dell’aumento previsto a Reggio Emilia, fortemente ridotto rispetto al rincaro dell’8% previsto due mesi fa, Sassi lo ritiene “un dato assolutamente paradossale se si tiene in considerazione che il metodo di calcolo di fatto premia chi differenzia meno, alimentando invece la raccolta tradizionale”.

Alla “faccia delle parole del rappresentante di Atersir Mirko Tutino che in passato aveva speso molte parole sulla bonta’ della raccolta differenziata porta a porta e dell’idea di ”fabbrica dei materiali”, che doveva incentivare il recupero di materiali e non lo smaltimento”. L”assessore, aggiunge, “evidentemente ha cambiato idea visto che ora Atersir premia chi fa meno differenziata”.

Sempre secondo il grillino, “la vera intenzione di Atersir” sarebbe di “portare i rifiuti ad incenerimento fuori provincia aumentando cosi’ i costi. Risultato che non era esattamente l’obiettivo che non tanto tempo fa, l’allora sindaco Delrio e l’assessore provinciale Tutino sbandieravano ai quattro venti autoproclamandosi ambientalisti doc per aver spento l”inceneritore di Reggio (battaglia iniziata per prima dai meet up amici di Beppe Grillo, M5s e comitati salute e ambiente)”.

Evidentemente, ipotizza Sassi, il piano dei reggiani “era gia’ pronto, allora l’inceneritore di Parma era in costruzione (con il beneplacito del Pd e Forza Italia-An) ed hanno fatto progetti a lungo termine prevedendo gia’ di usufruirne. Altro che recupero senza combustione dei materiali”. A dimostrarlo, secondo Sassi, anche il fatto che “quando il Comune di Parma a guida 5 stelle presento’ a fine 2012 un bando per la realizzazione della ”fabbrica dei materiali”, arrivarono offerte di realizzazione e smaltimento senza combustione e senza discarica pari 60 euro tonnellata.

Iren si mise di traverso e blocco’ tutto con la politica degli esponenti del Pd. Questi sono i risultati che tutti hanno sotto gli occhi”. Per il consigliere inoltre, anche la Regione non e’ immune da colpe: “Il presidente Bonaccini, che nel suo programma a parole vuole puntare al recupero dei materiali finanzia questa scandalosa operazione di adeguamento delle tariffe con 1,8 milioni di euro dei fondi regionali per il 2015 per rendere meno amaro il boccone ai cittadini. Ma dall’anno prossimo, quando le tariffe saliranno ancora di piu’ alle stelle, il loro fallimento come amministratori pubblici sara’ sotto gli occhi di tutti”.

E visto che “per anni abbiamo spiegato ad amministratori e cittadini che le alternative per una gestione oculata dei rifiuti esistono, sono a costi molto piu’ contenuti e permettono di ridurre le tariffe”, conclude Sassi, “evidentemente abbiano a che fare con amministratori che non vogliano fare gli interessi dei cittadini ma solo quelli delle multiutility”. Domani intanto la parola ritorna ai sindaci reggiani, che in una nuova riunione del Consiglio locale di Atersir dovrebbero esprimersi definitivamente sulle tariffe.