Tariffa rifiuti, aumento in vista del 2,4%

20 maggio 2015 | 21:07
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Tariffa rifiuti, aumento in vista del 2,4%

E’ la proposta discussa oggi dal Consiglio locale di Atersir che ha pero’ deciso, per l’approvazione definitiva, di riaggiornarsi a venerdi’

REGGIO EMILIA – Un aumento medio del 2,4% sulle tariffa rifiuti nei Comuni reggiani. E’ questa la proposta discussa oggi dal Consiglio locale di Atersir che ha pero’ deciso, per l’approvazione definitiva, di riaggiornarsi a venerdi’. L’aumento risulta di fatto molto contenuto rispetto alle previsioni di meno di due mesi fa, quando l’incremento dei costi previsto per la gestione dei rifiuti in provincia era dell’8%.

In particolare pesavano allora sulle bollette i rialzi derivanti per un 4,5% dall’applicazione della cosiddetta “circolare Orlando” del governo Letta, che prevede la differenziazione del rifiuto umido prima del conferimento in discarica, e per un 3,5% dall”estensione del porta a porta in tutta la Vald”Enza, e nel Comune di Guastalla.

“Oggi – spiega Mirko Tutino, coordinatore provinciale e consigliere regionale per Atersir, (l’Agenzia territoriale dell’Emilia- Romagna per i servizi idrici e rifiuti) – abbiamo raggiunto un importante accordo con la Regione, che ha stanziato un milione e 800.000 euro per l’estensione del porta porta, che ci consente di abbattere i costi della circolare Orlando e mantenere basso il livello delle tariffe”.

Ad incidere sulla riduzione dell’aumento anche alcuni tagli di spesa chiesti nei mesi scorsi dai Comuni alle aziende Iren e Sabar. “L’unico problema – osserva Tutino- e’ che le modalita’ operative per l’applicazione delle tariffe sono state decise in una riunione tra tecnici ieri, e i sindaci hanno potuto visionare la situazione dei propri Comuni solo oggi. Per questo hanno chiesto di poter condividere le tariffe con le proprie giunte e la riunione e’ stata aggiornata”.

Gli aumenti tra l’altro, in virtu’ di complicati meccanismi di “sussidiarieta” tra i Comuni che riguardano l’intero ambito, non saranno uguali per tutti. In alcune delle 42 amministrazioni comunali saranno dell’1%, in altre del 4%. Anche questo avrebbe indotto i primi cittadini a chiedere un supplemento di tempo per valutare la situazione. Nel Comune capoluogo comunque, conclude Tutino, si dovrebbe restare al di sotto del 2,4% (fonte Dire).