Primo Maggio, Mora: “Serve unità sindacale”

1 maggio 2015 | 18:09
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Davanti a tremila persone il segretario Cgil tende una mano alle altre organizzazioni. La Salvioli: “Lasciamo perdere l’ideologia e occupiamoci dei diritti dei lavoratori”

REGGIO EMILIA – “C’è bisogno di più unità sindacale e di avviare un confronto fra tutte le organizzazioni e i lavoratori. Serve una nuova Resistenza per difendere la democrazia in questo Paese”. Guido Mora, segretario della Cgil, nel suo discorso sul palco del Primo Maggio in piazza Martiri del 7 Luglio, opera un gesto distensivo nei confronti delle altre organizzazioni sindacali, Cisl e Uil, a pochi giorni di distanza dalle polemiche sul bonus Fiat che hanno visto divisi i tre sindacati in un momento storico in cui il dialogo, perlomeno a livello nazionale, non è semplice.

Una proposta a cui la segretaria della Cisl, Margherita Salvioli, non chiude la porta dicendo a Reggio Sera: “Secondo me l’unità è un valore e sarebbe bene operare una sintesi fra visioni diverse in questo periodo difficile senza pensare, a priori, che ci sono idee migliori di altre. Se noi ci preoccupassimo dei problemi delle persone si potrebbe trovare un accordo, lasciando perdere l’ideologia che ci allontana dai bisogni della gente”. E poi, forse, corre un po’ troppo avanti e aggiunge: “A volte penso che, più che unità, ci vorrebbe un sindacato unico”.

Prima ancora, sul palco, la Salvioli aveva richiamato l’urgenza di affrontare “il tema della precarietà esasperata, del razzismo e dello sfruttamento che – dice – non sono temi lontani dal nostro Paese, ma sempre più vicini”. Mentre Antonio Foccillo, segreteria Uil nazionale, aveva messo l’accento sull’importanza della giornata del primo maggio che “non è solo un rito ma un momento per richiamare tutti alla realtà e ai problemi del Paese”.

Di fronte a loro ci sono circa tremila persone che hanno fatto parte di un corteo che è partito da piazza del Tricolore e poi ha attraversato tutto il centro di Reggio. Sopra al palco allestito davanti al teatro Valli sono saliti anche alcuni amministratori locali (Luca Vecchi, Giammaria Manghi, Alessio Mammi tra gli altri) insieme ai parlamentari e ai consiglieri regionali reggiani (tra i quali Maino Marchi, Roberta Mori e Maria Mussini).

Mora contro Renzi: “Costituzione violata, questa austerità ha aggravato la disoccupazione e non ha prodotto crescita”
Nel suo discorso il segretario Mora ha attaccato il Jobs act e il governo Renzi: “Il Primo Maggio deve essere un momento di lotta assieme a un momento di festa, perché non si può acettare una violazione di diritti fondamentali come quella perpetrata attraverso il Jobs act. Non è possibile pensare che non ci sia un’opposizione e una reazione. Occorre ricostruire questo sistema di diritti che è stato violato. Non è accettabile che all’interno di un luogo di lavoro ci siano lavoratori che non hanno la tutela dell’articolo 18 e lavoratori che ce l’hanno”.

E ancora: “Mi piace rappresentare il rapporto fra lavoro, Costituzione e democrazia come una clessidra nella quale la parte superiore vede la situazione di dopo la Liberazione, quando si trattava di cancellare le norme corporative del fascismo e ricostruire i diritti di lavoro e cittadinanza e dove la distanza fra i diritti del lavoro e la Costituzione era ampia. L’incrocio c’è stato il 20 maggio del 1970 perché, in quel momento, con l’approvazione dello statuto dei lavoratori, è stata portata la libertà sindacale dentro i luoghi di lavoro. Allora diritti del lavoro, democrazia, libertà e Costituzione hanno trovato una loro giuntura. Oggi questa clessidra porta ad aumentare di nuovo quelle che sono le distanze fra i diritti del lavoro e la Costituzione”.

Aggiunge Mora: “Noi riteniamo che la Costituzione sia stata violata, così come riteniamo che la democrazia sostanziale sia a rischio, anche se non quella formale, perché, quando si vota una legge elettorale nelle condizioni che vediamo in questi giorni e ogni parlamentare non può esprimere la propria opinione, riteniamo che la democrazia sia in pericolo. Allora il Primo Maggio è il momento in cui si tatta di riflettere, perché è in atto una separazione vera e propria fra i diritti del lavoro, la democrazia e quindi la Costituzione. Su questa base dobbiamo risalire la china, perché questa austerità illogica fa pagare ai più deboli i sacrifici più pesanti non uscendo dalla crisi come dimostrano i dati degli ultimi giorni. Al di là delle manipolazioni dei ministeri, questa austerità ha aggravato la disoccupazione e non ha prodotto crescita. E’ servita solo a fare piazza pulita dei diritti fondamentali e a frantumare l’unità dei lavorori. C’è bisogno di recuperare una vera opposizone a queste politiche economiche e sociali”.

Sono ormai le 17 ed inizia la musica, perché il primo maggio è una festa ed anche se minaccia di piovere, la piazza resta piena per ascoltare Bobo Rondelli e il suo Come i Carnevali tour e Paolo Benvegnù in Earth Hotel tour.