Musei civici, così tornerete dentro al tempo dei romani

28 maggio 2015 | 18:04
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Musei civici, così tornerete dentro al tempo dei romani

Grazie ai caschi immersivi OculusRift da sabato si potrà tornare a Regium Lepidi. Il convegno e le manovre militari dei legionari in piazza Martiri del 7 Luglio

REGGIO EMILIA – Visitare Reggio Emilia ai tempi dei Romani: lo permettono i caschi immersivi OculusRift, le postazioni olografiche di Z-space, le proiezioni 3D di Dreamoc, i QR code in realtà aumentata e la visualizzazione stereo-immersiva del paesaggio archeologico.

Oggi, come allora, immersi nell’architettura dell’antica Regium Lepidi, quando i romani ne percorrevano le strade in toga e calzari: un’esperienza che da sabato, negli orari d’apertura del museo e gratuitamente, diventerà possibile all’interno del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, dove un museo virtuale permanente, primo al mondo nel suo genere, consentirà una full immersion nella città antica grazie a sofisticate apparecchiature all’avanguardia a livello mondiale.

Il progetto
Il progetto è destinato a valorizzare ulteriormente Reggio Emilia e a porla sempre più in prima linea per capacità di innovazione: ribattezzato ‘Regium@Lepidi-Project 2200’, il progetto è stato elaborato e gestito dal professor Maurizio Forte della  Duke University di Duhram (North Carolina – USA) e promosso da Lions Club Reggio Emilia Host “Città del Tricolore” con il sostegno, quale main sponsor, di Credito Emiliano S.p.a. con la collaborazione del Comune di Reggio Emilia – Musei civici e della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna.

Si tratta di un lavoro articolato, che oltre alla realizzazione del museo virtuale ha previsto uno studio approfondito del patrimonio archeologico di età romana presente a Reggio Emilia, poi trasposto in digitale, che sarà illustrato nel convegno archeologico internazionale “Archeologie a confronto per la ricostruzione della città Romana”. Il convegno si terrà a Reggio Emilia, nell’auditorium del Credem (via Emilia San Pietro n. 4), sabato, dalle 9 alle 17.

Durante una conferenza stampa nella Galleria dei Marmi del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, stamane sono state illustrate le caratteristiche del nuovo museo virtuale permanente e il programma del convegno.

L’assessore Montanari: “Questo progetto renderà palazzo dei musei ancora di più un luogo di tutti”
“Con questa installazione che è un importante servizio culturale per tutti i cittadini e che contribuirà a stimolare l’attenzione anche dei più giovani – ha detto l’assessore a Partecipazione e Agenda digitale del Comune di Reggio Emilia Valeria Montanari – la rete museale della città, e in particolare il Palazzo dei Musei, rafforzano significativamente e aggiornano la loro offerta, rendendola più attrattiva. Questo progetto contribuisce a rendere il Palazzo dei Musei ancora di più un luogo di tutti e aperto a tutti, e si armonizza appieno con le azioni più recenti compiute dall’Amministrazione comunale per la riqualificazione di questa importante sede museale: gli interventi all’ultimo piano del  palazzo, che hanno consentito di restituire alla città uno spazio importante per esposizioni, laboratori e per favorire un dialogo continuo tra memoria, innovazione e futuro; e di recente l’apertura della mostra “Noi” nell’ambito delle iniziative di Reggio Emilia per Expo 2015. Tutto questo contribuisce a fare sempre più di questo luogo un luogo di tutta la comunità”.

3L’esibizione dei legionari
L’esibizione della Legio I Italica sempre sabato alle 15.30 animerà piazza Martiri del 7 luglio. Circa venti legionari illustreranno le tecniche e le strategie militari e la vita quotidiana nell’esercito romano (per esempio l’uso delle tavolette cerate su cui si scriveva all’epoca) oltre a mostrare gli equipaggiamenti che avranno addosso. La Legio I Italica  si esibirà anche nella dimostrazione di manovre militari.

Gli sponsor
Tra studio preventivo di acquisizione dei dati e di realizzazione del software e acquisto di apparecchiature il valore complessivo del progetto è di 350-400mila euro. Il Lions ha contributo con proprie energie interne ma si è anche avvalso di energie istituzionali e private della città, in primo luogo il Credem.