Il progetto banda larga di Cna fa scuola in Regione

2 maggio 2015 | 12:16
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Il progetto banda larga di Cna fa scuola in Regione

Il modello Quattro Castella alla base di un progetto finanziabile da 30 milioni di euro di fondi europei

REGGIO EMILIA – Da un progetto pilota di Cna Reggio Emilia un esempio che farà scuola in tutta la regione. È la storia del “Modello Quattro Castella”, nato come progetto pilota “banda larga” Cna, che verrà tradotto in una prassi all’interno di un’iniziativa regionale dal titolo “Rinascimento della manifattura”, nell’ambito di un nuovo programma operativo di fondi strutturali comunitari (Asse 2 – Sviluppo dell’ICT e attuazione dell’agenda digitale per il quale l’Unione Europea mette a disposizione circa 30milioni di euro) con l’obiettivo di portare la velocità di connessione con la fibra ottica nelle aree produttive di tutta la Regione Emilia Romagna.

Sabato 18 aprile c’è stata l’inaugurazione del primo distretto digitale a Reggio Emilia nella zona artigianale di Quattro Castella, in un’area produttiva fatta di piccole e medie imprese interessate ai grandi vantaggi derivanti dalla tecnologia a banda ultra larga, che consentirà loro di “viaggiare” alla velocità di 1000Mbps.

Il “segreto” del progetto banda larga di Cna è piuttosto semplice: prima di tutto far comprendere alle imprese le reali potenzialità di business insite nella banda larga, poi è essenziale avere al fianco le Istituzioni che impegnano ognuna “un pezzetto”, in modo da poter abbattere i costi dell’investimento per aziende di piccole e medie dimensioni. Questo è quello che si è riusciti a fare in 18 mesi di lavoro a Quattro Castella dove una ventina di imprese oggi lavorano “super veloci”.

“Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità della rete – afferma con orgoglio Fabio Bezzi, direttore generale Cna Reggio Emilia – tanto da essere stati tra i primi a sensibilizzare gli amministratori pubblici e le imprese sulla necessità di sviluppare questa leva strategica per le pmi attraverso la costruzione delle “autostrade informatiche”, già in un importante convegno alla fine del 2011. Impegno ribadito da Cna anche nell’Assemblea annuale del 2012 con una tavola rotonda che ha riunito gli interlocutori istituzionali del territorio regionale”.

Cna passa, quindi, dalle parole ai fatti e mette a punto il progetto pilota per sensibilizzare amministrazioni e imprenditori sull’importanza della diffusione della tecnologia a banda ultra larga come motore della crescita per le imprese già esistenti e per start up e giovani imprenditori che hanno voglia di investire sul nostro territorio.

Individuata l’area artigianale che gode della vicinanza a una rete a fibre ottiche di Lepida, la società della Regione Emilia Romagna che si occupa di informatica e telematica, nel febbraio 2013 l’Associazione ha creato il tavolo di lavoro con il Comune di Quatto Castella, la Provincia e la Camera di Commercio di Reggio Emilia, Lepida e gli imprenditori.

“Credo che l’eccezionalità della nostra operazione – sottolinea il direttore Bezzi – risieda nel fatto che ogni interlocutore ha fatto la sua parte, nel pieno rispetto dei tempi e dei costi stabiliti in partenza. Un gioco di squadra frutto di una sinergia che ha permesso alle nostre aziende di ottenere un importante vantaggio competitivo e all’area artigianale di Quattro Castella, di fare un’azione di riqualificazione immobiliare che darà maggiore valore al territorio”.

“L’inaugurazione del distretto digitale non è stata la tappa conclusiva di un progetto ma l’inizio di un percorso molto più ampio – conclude il direttore Cna – al fine di ricreare le condizioni favorevoli allo sviluppo dell’infrastrutturazione telematica delle pmi. Per questo motivo nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del bilancio regionale, coinvolgeremo Istituzioni e imprese per presentare criteri e opportunità del “Modello Quattro Castella” e individuare le aree artigianali più adatte per gli investimenti pubblici dei fondi strutturali europei nella programmazione 2014-2020. Parte del programma Asse 2, infatti, prevede lo stanziamento di circa 26 milioni di euro per la riduzione dei divari digitali e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga nelle aree produttive. Il nostro obiettivo è di riuscire a individuare e servire almeno dieci aree produttive con la banda ultra larga”.