Fusione Comuni montani, oggi c’è il referendum

31 maggio 2015 | 08:21
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Fusione Comuni montani, oggi c’è il referendum

Urne aperte dalle 7 alle 23 a Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto. Si decide anche il nome del nuovo Comune. Non c’è quorum ed è consultivo

BUSANA (Reggio Emilia) – Oggi c’è il referendum attraverso il quale i cittadini di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto saranno chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione che potrebbe portare alla nascita di un unico, grande ente di più di 4.300 abitanti. L’esito delle votazioni è quanto mai incerto.

I favorevoli alla fusione sottolineano che il Comune unico percepirà in 15 anni dalla sua costituzione, finanziamenti per più di 8 milioni di euro, e l’importanza che avrebbe il nuovo Comune per la tenuta dei servizi, e come peso politico verso gli enti superiori. I fautori del no puntano sulla perdita di identità e sulla perdita di rappresentatività e la centralizzazione decisionale rispetto ai centri più piccoli.

Le votazioni per il referendum avverranno domenica 31 maggio, con seggi aperti dalle 7 alle 23. I seggi sono gli stessi ai quali i cittadini si recano per le elezioni amministrative e politiche, e le modalità di voto sono le stesse: è quindi necessario portare il proprio certificato elettorale, e un documento di identità valido. I residenti dei quattro comuni saranno chiamati a esprimersi su due aspetti: il primo, l’approvazione della fusione tramite il canonico “sì” o “no”.

L’altra è la preferenza sul nome del nuovo Comune. I nomi indicati sulla scheda saranno Ventasso, Nasseta, Crinale Reggiano, Crinale dell’Alto Appennino Reggiano, Alto Appennino Reggiano, Nasseta e Valle dei Cavalieri, Vallisneri, Due Valli. Trattandosi di un referendum consultivo, quindi non vincolante (anche se è stato sostenuto da tutti i partiti che per andare avanti tutti i Comuni dovranno aver votato con una maggioranza del “sì” alla fusione) e senza quorum (non sarà quindi necessario che almeno il 50% degli aventi diritto esprima il voto), l’ultima parola sulla fusione tornerà, dopo la consultazione, all’Assemblea legislativa regionale.