Arbizzi, primi utili: i lavoratori della coop vincono la scommessa

21 maggio 2015 | 09:36
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Arbizzi, primi utili: i lavoratori della coop vincono la scommessa

Un successo il nuovo modello di workers buy out. Il presidente Vallieri: “Lavoriamo più di prima, ma ne vale la pena”

REGGIO EMILIA – “Per noi è stata una grande opportunità. Non ci sono altri casi come questo, in Italia, di un imprenditore di 56 anni che, invece di vendere l’azienda, la lascia ai lavoratori per favorire il ricambio generazionale”. Chi parla è il presidente della cooperativa Arbizzi di Corte Tegge, Simone Vallieri e l’ex datore di lavoro a cui fa riferimento è Emilio Arbizzi che ha concesso in affitto l’azienda ai suoi ex dipendenti che, pagati i canoni annuali, potranno acquistarla al settimo anno di attività.

E’ successo nel luglio dell’anno scorso e, quasi a un anno di distanza si può dire che la scommessa è stata vinta. Nei giorni scorsi si è svolta la prima assemblea di bilancio della cooperativa Arbizzi, che produce materiali da imballaggio, un caso innovativo di workers buy out, dove i lavoratori costituiscono una cooperativa non per salvare una azienda in crisi, ma in funzione del ricambio generazionale.

Nei primi sei mesi di attività la cooperativa ha fatturato 5 milioni di euro, con un utile di 237mila euro. I soci lavoratori sono 16, con due dipendenti. Il patrimonio netto ammonta a 537 mila euro. La Arbizzi è partecipata da Cfi (la compagnia finanziaria del movimento cooperativo) in qualità di socio finanziatore con 100.000 euro e finanziata da Coopfond (il fondo di promozione di Legacoop) con 290.000 euro.

Continua Vallieri: “Quest’anno contiamo di restare in linea, in base alle prime cifre che abbiamo a disposizione, con i risultati del 2014”. Racconta poi di come è cambiata la vita sua e degli altri lavoratori che ora sono imprenditori di se stessi: “Adesso lavoriamo per qualcosa che è nostro. Dubbi non ne avevo su come sarebbe andata a finire, l’unico timore era di capire se saremmo andati d’accordo e devo dire che, anche qui, non ci sono stati problemi”.

Per ora gli stipendi sono rimasti quelli di prima. Dice Vallieri: “Ho detto a tutti che per un anno e mezzo restavano così. Poi, se eravamo bravi, potevamo aumentarli un pochino. Vedremo”. E aggiunge: “Ora si lavora un po’ di più di prima perché ci siamo dovuti prendere in carico anche il lavoro di Arbizzi. In cda siede un rappresentante per ognuno dei cinque settori dell’azienda. L’età media dei lavoratori è sotto i 40 anni”.

E la vicenda della Arbizzi ha già varcato perfino i confini europei. Racconta Vallieri: “Dieci giorni fa mi ha chiamato una ricercatrice dell’università di Toronto che era interessata alla nostra storia”.