Scuola, la Cgil accusa: “Troppi poteri ai presidi manager”

15 aprile 2015 | 08:48
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Scuola, la Cgil accusa: “Troppi poteri ai presidi manager”

Elvira Meglioli, segretaria Flc Cgil ieri al Buco Magico di fronte a 250 insegnanti: “Basta con le deleghe in bianco al governo”

REGGIO EMILIA – Sala affollata, ieri al Buco Magico, per la prima delle tre assemblee sindacali su la “Buona Scuola” organizzata da Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda. L’incontro era stato organizzato per approfondire il disegno di legge sulla scuola emanato dal governo. C’erano circa 250 persone e molti sono dovuti rimanere fuori.

Elvira Meglioli, segretaria Flc Cgil, ha detto alla Gazzetta di Reggio: “La nostra posizione è molto critica, sia per ragioni di metodo che di merito. Si pensi che ci sono, in questo ddl, ben 13 deleghe al governo sull’intero sistema di istruzione e formazione, temi troppo importanti per il futuro della scuola italiana, che non possono essere affrontati senza un serio dibattito parlamentare. I criteri direttivi sono vaghi, in pratica si tratta di deleghe in bianco”.

Nell’assemblea, in vista della manifestazione di sabato 18 aprile a Roma, si è parlato di assunzioni, della distribuzione del salario, della mobilità del personale, della carriera, che diventano materia di legge e che vedono la contrarietà dei sindacati, che chiedono che vengano riconsegnate alla negoziazione. Si è parlato anche dei poteri del dirigente scolastico, al quale viene affidata la più ampia discrezionalità nella scelta dei docenti.

“Una scelta autoritaria, che contraddice basilari principi di trasparenza, di collegialità e corresponsabilità – ha detto la Meglioli alla Gazzetta – L’accentramento dei poteri nelle mani del preside-manager prevede infatti la completa estromissione degli studenti, dei docenti, dei genitori e del personale Ata dai processi decisionali”.

Ha concluso la Meglioli: “Il personale non deve essere utilizzato prioritariamente per le supplenze fino a dieci giorni – conclude la segretaria Flc Cgil – a scapito del regolare svolgimento delle lezioni previste, ma per sdoppiare le classi troppo numerose e per rafforzare le strategie per combattere la dispersione scolastica e favorire il successo scolastico di tutti”.

Nell’analisi dei sindacati, inoltre, anche la mancanza di finanziamenti adeguati. Il governo infatti prevede, nel documento economico finanziario in discussione in questi giorni, un progressivo calo della spesa pubblica per l’istruzione per i prossimi 15 anni.