Casalgrande ha adottato nuove regole urbanistiche

17 aprile 2015 | 18:21
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Casalgrande ha adottato nuove regole urbanistiche

Approvati dal consiglio comunale il Psc e il Rue, i due documenti di sviluppo Il sindaco Vaccari: “Vogliamo incentivare i cittadini alla riqualificazione”

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – Arrivano i nuovi strumenti di pianificazione territoriale per Casalgrande. Lunedì e martedì sera si sono svolte due sedute del consiglio comunale, per discutere dell’adozione dei regolamenti urbanistici e territoriali che regolamenteranno le attività nel settore nei prossimi anni. Tutti approvati a maggioranza, con i dieci voti favorevoli del Pd e quello contrario (o astenuto) delle opposizioni.

I documenti di cui si è ragionato sono prima di tutto il Psc (che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio, tutelando l’integrità fisica e ambientale, nonché la sua identità culturale) e il Rue (che disciplina il territorio urbanizzato e rurale). Oltre a questi, si è ragionati sulla Classificazione acustica territoriale (che fissa i limiti per le sorgenti sonore esistenti e pianifica gli obiettivi ambientali di un’area), il Ppec (che fornisce un supporto nei processi decisionali e nella definizione della politica energetica locale), il Pvc (Piano di valorizzazione commerciale) e il Pgtu (Piano generale del traffico urbano).

Oltre che le varianti anticipatorie dei progetti urbanistici di Borgo Manzini e del Poggio 70, previsti per i prossimi mesi. Tutti i documenti saranno a breve visibili sul sito internet del Comune, a disposizione di tutti gli abitanti interessati. “In questi mesi abbiamo lavorato veramente duro, e di questo devo ringraziare gli uffici tecnici e i collaboratori esterni, per arrivare rapidamente a un risultato che il nostro territorio aspettava da anni”, commenta il sindaco Alberto Vaccari.

Al centro, come parole chiave, “tutelare e recuperare”. “Tutelare perché non mette in gioco nuovo territorio vergine, salvaguarda le fasce pregiate da un punto di vista paesaggistico e naturalistico e si pone l’obiettivo di ricondurre la qualità della vita e dell’abitare a una dimensione più umana, che era la caratteristica di questi territori”, spiega Vaccari.

Recuperare “perché vi si trovano numerosi elementi d’incentivo alla riqualificazione dell’enorme patrimonio immobiliare inutilizzato, sia da un punto di vista residenziale che produttivo”.