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Sale gioco, il Consiglio di Stato: “Comune spieghi dove devono andare”

22 aprile 2024 | 17:55
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Sale gioco, il Consiglio di Stato: “Comune spieghi dove devono andare”

Il Comune dovrà presentare un’istruttoria dopo che la disciplina urbanistica ne ha reso impossibile la delocalizzazione

REGGIO EMILIA – Il Consiglio di Stato, con un’ordinanza, ha prescritto al Comune di Reggio Emilia di presentare un’istruttoria sul presunto “effetto espulsivo” delle sale giochi dal territorio comunale, dovuto ad una disciplina urbanistica che di fatto ne ha reso impossibile la delocalizzazione.

E’ quanto ottenuto dal titolare di un’attività che ha fatto ricorso contro una sentenza del Tar di Parma in cui si confermava la legittimità del provvedimento dell’amministrazione di chiusura della sala giochi, poiché non rispettava la distanza minima da un luogo sensibile come previsto dalla legge regionale in materia.

L’imprenditore, nel giudizio di primo grado, aveva sostenuto che “la delocalizzazione della propria attività sarebbe stata in concreto impossibile e che comunque le possibili localizzazioni alternative sarebbero state non idonee commercialmente”.

Davanti alla corte d’Appello, invece i legali della ricorrente hanno fatto notare che “nel periodo in cui avrebbe potuto presentare un’istanza di delocalizzazione, era vigente nel Comune di Reggio Emilia una disciplina urbanistica che congiuntamente alla volontà di quel Comune di non stipulare accordi operativi con le imprese interessate, precludeva completamente la delocalizzazione stessa”.

L’effetto espulsivo nei confronti della sala giochi, dunque, sarebbe stato determinato dalla combinazione di questi fattori e non – come affermato dal giudice del Tar – dalla legge sul cosiddetto “distanziometro”. Da qui la decisione del Consiglio di Stato di approfondire il tema, chiedendo al Comune atti e delucidazioni “entro 30 giorni” dall’emanazione dell’ordinanza.