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Fotografia Europea, assegnato il premio Luigi Ghirri

29 aprile 2024 | 17:53
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Fotografia Europea, assegnato il premio Luigi Ghirri

A Benedetta Casalgrande. Con il suo progetto l’artista milanese si interroga sulle modalità con cui entriamo in relazione con gli altri animali

REGGIO EMILIA – A Palazzo dei Musei, a Reggio Emilia, in occasione della terza giornata inaugurale (domenica 28 aprile) della mostra Contaminazioni di Giovane Fotografia Italiana #11, che raccoglie, per la cura Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, i progetti fotografici di Claudia Amatruda (Foggia,1995), Benedetta Casagrande (Milano, 1993), Noemi Comi (Catanzaro, 1996), Massimiliano Corteselli (Tivoli,1994), Camilla Marrese (Bologna, 1998), Cinzia Romanin (Bruxelles, 1995), Alessandro Truffa (Cuorgnè, Torino, 1996), tanti giovani e appassionati si sono dati appuntamento per assistere all’assegnazione del prestigioso premio dedicato a Luigi Ghirri.

Alla premiazione hanno partecipato Valentina Galloni, direzione dei Servizi Culturali del Comune di Reggio Emilia, e i sostenitori e sponsor di questa edizione di Giovane Fotografia Italiana: Fausto Papa amministratore delegato di Reire srl che accompagna il progetto sin dai suoi esordi e Martina Miselli per il Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Reggio Emilia.

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Il Premio Giovane Fotografia Italiana | Premio Luigi Ghirri, del valore di 4000 euro, che comprende anche la prestigiosa opportunità di presentare nel corso del 2025 una mostra personale negli spazi di Triennale Milano, è stato assegnato da una giuria composta da Giovanna Calvenzi per Triennale Milano, Alessandro Dandini de Sylva, Paola De Pietri, Adele Ghirri per l’archivio eredi Luigi Ghirri, Luce Lebart, membro della direzione artistica di Fotografia Europea, alla fotografa milanese Benedetta Casagrande, con il progetto “All Things Laid Dormant” con la seguente motivazione: “per l’utilizzo consapevole del linguaggio fotografico, per la scelta di rivolgere lo sguardo verso microcosmi ai quali siamo interconnessi in modo invisibile e spesso inconsapevole. Per aver affrontato l’ambiguità dell’immagine fotografica in modo coerente e poetico”.

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Nel suo lavoro Benedetta Casagrande si interroga sulle modalità con cui entriamo in relazione con gli altri animali, sullo spazio che essi occupano nel nostro immaginario personale e collettivo e sulla possibilità di costruire nuove forme di parentela e di intimità in un contesto di estinzione di massa. Articolandosi attraverso una serie di incontri con il mondo non-umano, mediati dall’implicita ambiguità della fotografia come mezzo che simultaneamente agevola e ostacola il contatto, “All Things Laid Dormant” è al contempo un’ode e un lamento, un atto di amore e una espressione di cordoglio che incarna la sofferenza del lutto e il desiderio di ritrovare un luogo e un senso di appartenenza nel contesto fragile del nostro tempo.

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