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El Pais: “Meloni vuole tutto il potere mediatico in Italia”

7 aprile 2024 | 15:36
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El Pais: “Meloni vuole tutto il potere mediatico in Italia”

Il quotidiano spagnolo spiega la strategia utilizzata per controllare i mezzi di comunicazione e racconta il tentativo di acquisizione della seconda agenzia di stampa italiana da parte di Angelucci

ROMA – Un articolo pubblicato su El Pais delinea una situazione politica e mediatica complessa in Italia, focalizzandosi sulle mosse della premier Meloni per ottenere un maggiore controllo sui mezzi di comunicazione e sulla recente controversia riguardante l’acquisizione dell’agenzia di stampa Agi da parte dell’imprenditore e deputato della Lega, Antonio Angelucci.

Secondo l’articolo, la Meloni avrebbe consolidato il suo controllo sui media pubblici attraverso modifiche significative alla Rai, ottenendo un sostegno pressoché unanime dalle principali reti televisive nazionali. Inoltre, coinvolgerebbe anche Mediaset, controllata dalla famiglia di Silvio Berlusconi, ex premier e leader di Forza Italia, partito che forma una coalizione di governo con Fratelli d’Italia, il partito di Meloni. Si sottolinea che il padre della figlia della premier, il giornalista Andrea Giambruno, lavora per Mediaset.

La vicenda riguardante l’acquisizione dell’Agi da parte di Angelucci suscita preoccupazioni, poiché l’agenzia è attualmente di proprietà dell’Eni, una società energetica controllata dallo Stato italiano. La possibile vendita dell’agenzia a un deputato della Lega, noto per il suo sostegno alla Meloni, ha scatenato proteste da parte dei giornalisti dell’Agi e dell’opposizione parlamentare, che la considerano uno scandalo di Stato e sollevano interrogativi sulla trasparenza dell’operazione.

L’articolo mette in luce il ruolo di Mario Sechi, ex portavoce della Meloni e direttore attuale del quotidiano Libero, anch’esso di proprietà di Angelucci, come mediatore dell’operazione. Le parole di Massimo Maugeri, ex corrispondente dell’Agi a Bruxelles, riflettono le preoccupazioni della redazione riguardo ai possibili licenziamenti e al rischio di perdere l’indipendenza editoriale.

Le proteste dell’opposizione riflettono un’ampia preoccupazione riguardo alla concentrazione dei media e al potenziale impatto sulla pluralità dell’informazione in Italia. La vicenda evidenzia tensioni politiche e sociali nell’ambito della libertà di stampa e dell’equilibrio tra potere politico e mezzi di comunicazione.