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Bonacini (Coalizione civica): “Mi candido per rappresentare gli autisti”

28 aprile 2024 | 11:58
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Bonacini (Coalizione civica): “Mi candido per rappresentare gli autisti”

“La politica deve occuparsi della crisi del trasporto pubblico locale: ora andiamo a portare noi delle soluzioni dentro le istituzioni, perché così stiamo scoppiando”

REGGIO EMILIA – “Un autista può guidare fino ad un massimo di 9 ore al giorno, con un impegno massimo di 15 ore, per 39 ore settimanali contratto full time. Gli stipendi per un neo autista, con contratto autoferrotranvieri con parametro 140, è all’incirca 1.200 euro netti di stipendio base, con la responsabilità e impegni annessi”.

Domenico Bonacini è da 23 anni un autista di bus e guida su servizi di linea urbana ed extraurbana, servizi scolastici e turismo per tutta Europa. Una persona di esperienza che ha trasportato decine di migliaia di reggiani durante la sua carriera.

Dice: “Sono orgoglioso del mio lavoro e mi impegnerò con Coalizione Civica proprio perché voglio portare in consiglio comunale la voce di noi autisti dei servizi di trasporti e provare a dare delle soluzioni concrete. Aguzzoli e De Lucia sono stati gli unici che si sono interessati a noi e ci hanno ascoltato in questi anni. Quando mi hanno chiesto di impegnarmi, con piacere ho accettato. Sono persone serie”.

Tornando al problema degli stipendi, dice: “Un minimo si possono alzare questi stipendi, ma con straordinari o trasferte in provincia a coprire i turni scoperti, ma è sempre poca roba. Un collega che lavorava con me, si è trasferito in Germania e ha continuato a fare l’autista di bus anche lì. Lavora quattro giorni su sette, per lavorare con turni al mattino o pomeriggio prende 2.200 euro. Se, volontariamente, fa qualche ora di straordinario raggiunge i 2.500 euro”.

Continua Bonacini: “I problemi che affliggono noi autisti sono diversi. Lo stress dovuto al traffico e alla gestione di passeggeri non sempre gestibili nei loro atteggiamenti. Stress dovuto alla pressoché totale assenza di corsie preferenziali per gli autobus che non permette in nessun modo il recupero di eventuali ritardi, causata anche dalla mancanza di lungimiranza da parte della amministrazione sull’urbanistica. Esempio lampante è stata la chiusura di viale Ramazzini poco prima della costruzione della nuova autostazione delle corriere in piazzale Europa, obbligando ogni autobus extraurbano a percorrere solo due vie, creando ulteriori ritardi”.

Il problema dello stipendio per gli autisti è un problema nazionale, dovuto ad un contratto nazionale che non permette aumenti economici. Non c’è stato un aumento a livello contrattuale sul contratto nazionale degli autoferrotramvieri. I contratti sono fermi a livello economico da moltissimi anni. Il pagamento degli straordinari sul calcolo di 26 settimane (sei mesi circa) e l’impegno giornaliero di 15 ore per poter eseguire il proprio turno. In queste 15 ore d’impegno sono compresi i periodi di pausa obbligatori per legge o di attesa per la ripresa del pezzo successivo e le tempistiche di trasferimento da un punto di cambio all’altro, arrivando ad attendere anche in luoghi dove non c’è la possibilità di andare velocemente in bagno.

Scrive Bonacini: “Un problema che si verifica soprattutto da quando la Cir ha chiuso la mensa in piazza Gioberti o quella dello studente dobbiamo appoggiarci per il pranzo ai vari esercizi commerciali, se siamo in centro città, e non abbiamo la possibilità di raggiungere la mensa all’interno del nostro deposito, la quale è anche l’unica che apre alle 10,30 e chiude alle 14,30. In Til, grazie all’ultimo contratto integrativo, abbiamo la possibilità del buono pasto da 7 euro per il 2024, che diventerà 7,50 euro nel 2025. Solo una parte di autisti di Seta possono usufruire dei buoni pasto, però dall’importo di 5,29 euro, e solo i neo assunti possono usufruirne, mentre gli anziani non ne possono usufruire settimanalmente, ma solo domenica e festivi quando la mensa aziendale è chiusa. E’ normale che facciamo lo stesso lavoro sempre per aziende a conduzioni pubblica e abbiamo queste disparità?”.

Conclude Bonacini: “In Seta soprattutto, ci sono stati tanti licenziamenti per trasferirsi in aziende diverse (come ad esempio Iren) dove vi era una retribuzione migliore e turni ad orari fissi e programmati su rotazioni settimanali. Proprio da qui dobbiamo partire per trovare personale: dare retribuzioni migliori e garantire un miglior bilanciamento dei tempi vita-lavoro”.