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Soragni corre da civica per “salvare le battaglie del M5S”

8 marzo 2024 | 16:58
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Soragni corre da civica per “salvare le battaglie del M5S”

L’unica donna in corsa per la carica di sindaco: “Movimento mal gestito, no al Pd. Rivolteremo la città come un calzino”

REGGIO EMILIA – Si chiamerà “Movimento Reggio Emilia” la lista civica che alle prossime elezioni amministrative di giugno, sosterrà Paola Soragni, unica donna in corsa per la carica di sindaco di Reggio Emilia. Soragni, avvocatessa di 53 anni è consigliera del Movimento 5 stelle in sala del Tricolore, dove ha fatto due mandati.

Nelle scorse settimane è però uscita dal gruppo territoriale dei pentastellati (ma non dal Movimento nazionale) in pesante disaccordo con la scelta dei vertici regionali e provinciali di schierarsi col Pd reggiano. “Il M5s locale è per noi gestito molto male: non ci sono più votazioni e non viene coordinato ma sono dettate delle regole”, spiega Soragni.

“L’accordo col Pd – conferma – per me ha messo fine ad un rapporto che è durato tanti anni. Ci sono delle battaglie e dei valori che, se si va all’interno del ‘sistema’ Pd, non saranno portate avanti come accaduto per 10 anni”. Dunque, afferma Soragni, “non mi ha spinto nulla a candidarmi; piuttosto lo hanno fatto molte persone che non vogliono disperdere valori come legalità e trasparenza- che sono i cardini su cui basare tutte le scelte poltiche e amministrative- e migliorare la sanità, la sicurezza e l’ambiente”.

Nella lista a supporto della candidata, dove viene promessa un’alta presenza femminile, confluiranno in primo luogo alcuni dei 37 “dissidenti” dei 5 stelle (attivisti e amministratori della provincia) che con Soragni hanno firmato un documento esprimendo dissenso all’asse con i dem. E’ invece ancora in corso un confronto con Rifondazione comunista.

A chi le chiede perché non si sia unita a Coalizione civica, formazione che candida a sindaco il consigliere comunale ex grillino Fabrizio Aguzzoli, Soragni risponde: “Con loro c’è un buonissimo rapporto e magari si potrà collaborare dopo, ma ci sono alcune idee – ad esempio su sanità e Ztl – e modus operandi diversi che non possiamo condividere”.

Per quanto riguarda gli altri suoi avversari, Marco Massari per il centrosinistra e Giovanni Tarquini per il centrodestra, Soragni non si sbilancia: “Massari è un bravissimo medico e Tarquini (avvocato come lei, ndr) lo conosco come ottimo professionista”. A giugno, per la consigliera, sarà inoltre “difficile” non andare al ballottaggio, con quattro nomi in lizza. Lo spirito con cui si candida è “vincere e rivoltare Reggio come un calzino”.

Soragni, senza anticipare punti del programma, non si sottrae infine al confronto su alcuni temi che hanno di recente animato il dibattito in città. A cominciare dalla sicurezza in stazione dove la consigliera non è contraria “all’esercito da usare solo per situazioni particolari, ma bisogna anche utilizzare meglio, e con un po’ di polso, le forze dell’ordine che ci sono”. E in cui “serve tutelare i cittadini accompagnando dal punto di vista sociale i soggetti che creano disordine e degrado”.

Per quanto riguarda la scuola, l’accento va sull’edilizia scolastica e sull’esigenza- emersa in questi giorni- di aumentare il tempo lungo. Sul fronte sanità Soragni è favorevole al ritorno dei Pronto soccorso in provincia e, da sindaco, è pronta a spendersi per ottenerli. C’è poi il tema della macchina amministrativa del Comune che “va fortemente revisionata iniziando dai dirigenti che devono ruotare, altrimenti siamo al punto in cui dovrebbero restare in carica per tre o cinque anni e sono lì da venti”, sottolinea Soragni, che sul tema ha presentato anche un esposto.

Infine “il centro storico deve essere una zona a traffico limitato, ma prima vanno create le condizioni di accessibilità, parcheggi e mezzi pubblici necessari per realizzare questo progetto”. Gianni Tasselli, ex segretario di Rifondazione comunista a Reggio commenta: “Sosteniamo Soragni perché ha una sensibilità per i temi sociali, ma ha anche delle competenze. Non è un candidato che deve ancora studiare (così si è definito Marco Massari, ndr) e con cui c’è una convergenza di valori ed idee”, chiude Tasselli.