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Rifondazione: “Occupazione, stiamo con studenti Canossa”

30 marzo 2024 | 20:32
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Rifondazione: “Occupazione, stiamo con studenti Canossa”

Gianni Tasselli e Riccardo Gandini: “Hanno ragione quando dicono basta allo sfruttamento di chi li vuole schiavi dell’azienda prima ancora di essere riusciti a maturare come studenti e cittadini”

REGGIO EMILIANei giorni scorsi l’occupazione di una giornata della scuola reggiana Canossa ha scompigliato i benpensanti. Gli studenti hanno voluto dimostrare che non ci si deve piegare alle imposizioni e, nei fatti, hanno riaffermato che l’obbedienza non è una virtù, come diceva Don Milani.

Hanno ragione quando dicono basta allo sfruttamento di chi li vuole schiavi dell’azienda prima ancora di essere riusciti a maturare come studenti e cittadini. Hanno avvalorato la Costituzione.

Nella lettera al giornale l’insegnante si ferma ai sintomi e non riconosce, per sua stessa ammissione, cosa cova sotto la “rabbia” dei giovani. Eppure loro lo hanno detto chiaramente: non si può decantare la cultura senza riconoscerle il fondamentale compito di creare prima di tutto dei cittadini consapevoli, non si può affermare il diritto all’istruzione senza garantire quello a non essere sfruttati prima di essere assunti, come vuole la Costituzione della Repubblica Italiana.

Gli studenti non vogliono farsi sfruttare gratis: come non essere d’accordo? Come non ascoltarli e sostenerli? Hanno detto no ai corsi farlocchi di Made in Italy calati dall’alto dal governo di turno nonostante l’esempio degli insegnanti-burocrati sempre pronti ad adeguarsi, formattati all’obbedienza. I ragazzi finalmente reagiscono e meritano il nostro entusiasmo.

Naturalmente li sosteniamo a dire sempre quello che pensano per restare cittadini liberi: noi comunisti sosteniamo le ragazze e i ragazzi che vogliono affermare la loro umanità al disopra dei biechi interessi economici che per mano di governi ignavi li vorrebbero apatici e sfruttati. PCTO o alternanza scuola lavoro hanno prodotto troppo spesso infortuni a volte anche mortali e adesso, forti del silenzio dell’opinione pubblica, si vorrebbe procedere invadendo la scuola pubblica con un’aziendalismo demenziale e conservatore, lo stesso che mantiene la media di 1000 morti all’anno sul posto di lavoro.

Il preside è stato più lungimirante invitando all’ascolto delle riflessioni dei ragazzi
e ponendolo come priorità. Per lasciare il segno infatti l’insegnante deve uscire dal recinto, studiare alternative anche a partire dai luoghi: piuttosto cortili, strade o parchi che caserme dove intrappolare il pensiero critico. Vi abbiamo sognato così: critici, liberi, appassionati giovani partigiani.

Gli studenti del Canossa sono il futuro della nostra comunità e li ringraziamo per la bella lezione.

Gianni Tasselli, Prc-Se Reggio Emilia e Riccardo Gandini, portavoce regionale Giovani Comuniste/i