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Pronto soccorso chiusi di notte e poche automediche: così affonda la sanità reggiana

13 marzo 2024 | 16:01
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Pronto soccorso chiusi di notte e poche automediche: così affonda la sanità reggiana

Solo Castelnovo Monti, Reggio Emilia e Guastalla sono aperti tutto il giorno: c’è una sola automedica a Novellara per tutta la Bassa

REGGIO EMILIA – La tragedia capitata alla 41enne indiana Kulwinder Kaur, la mamma incinta di due mesi morta davanti all’ingresso dell’ospedale di Montecchio, nella notte tra lunedì e martedì, dopo che il marito l’aveva portata lì per un malore improvviso, apre profondi interrogativi sulla situazione della sanità nella nostra provincia, ma, più in generale, anche nel nostro Paese. Questo perché la situazione che si sta creando nel Reggiano va inserita in un quadro più ampio di tagli ai fondi della sanità che avvengono da decenni e di mancanza di personale.

Il coniuge della donna non ha voluto aspettare l’arrivo dell’automedica, temendo per la vita della moglie, ma, purtroppo, non sapeva che il pronto soccorso era chiuso di notte. L’automedica è poi arrivata, ma da Reggio Emilia, dato che quella di Traversetolo, riferimento per la Val d’Enza, era occupata su un’altra emergenza. E’ stata aperta un’inchiesta sulla vicenda e, dal punto di vista giudiziario, il lavoro compete agli inquirenti.

Quello che bisogna rimarcare è che, ad oggi, gli unici pronto soccorso aperti 24 ore su 24, nel Reggiano, sono quelli di Castelnovo Monti, Reggio Emilia e Guastalla. Il pronto soccorso del Franchini di Montecchio è aperto dalle 8 alle 20, il San Sebastiano di Correggio (che si è trasformato in un Cau) dalle 8 alle 20 e quello del Magati di Scandiano dalle 8 alle 20. Prima del 2020 erano aperti tutti 24 ore su 24 e poi, con il Covid, sono stati chiusi, ristrutturati e poi riaperti nel 2023, ma solo 12 ore al giorno.

La recente apertura dei Cau, Centri di assistenza e urgenza, che dovrebbero alleggerire il lavoro dei pronto soccorso non risolve questo problema, dato che solo quello di Reggio Emilia è aperto tutta notte, mentre il Cau di Correggio (che ha sostituito il pronto soccorso) è aperto dalle 8 alle 20 e così pure sarà per quelli che saranno aperti in provincia nei prossimi mesi.

Pronto soccorso

In sostanza, a parte Guastalla, Reggio Emilia e Castelnovo Monti, se una persona si sente male dalle 8 di sera alle 8 del mattino seguente, non ha a disposizione un pronto soccorso vicino. Può chiamare un’ambulanza e un’automedica, ma anche qui, però, sorge un problema, soprattutto per chi vive nella Bassa. Attualmente, se è necessario l’arrivo di un’automedica, questa può arrivare solo da Novellara che, per questo servizio, copre tutta la Bassa reggiana.

Ma com’è la situazione complessiva dei mezzi nella nostra provincia? In conferenza sociosanitaria del giugno scorso sono state previste sei autoinfermieristiche, che sono auto con, a bordo, un infermiere specializzato, per ogni distretto sanitario: Guastalla, Correggio, Montecchio, Reggio Emilia, Scandiano e Castelnovo Monti. Oltre a queste ci sono quattro automediche che sono a Novellara, Reggio Emilia, Scandiano e Castelnovo Monti, più una che è a Traversetolo e serve la val d’Enza reggiana e quella parmigiana. Per sei mesi, inoltre, sono state previste due ambulanze con infermiere a bordo da Reggio Emilia e Montecchio.

E’ chiaro che, con la chiusura dei pronto soccorso, l’automedica copre zone più ampie e può essere spesso impegnata in altri soccorsi (come è avvenuto nel caso di Montecchio) e quindi aumentano i tempi di attesa. E’ solo un problema di soldi? No, purtroppo, non solo. Il fatto è che i pensionamenti di medici sono talmente elevati che non è praticamente possibile tenere aperti questi pronto soccorso tutto il giorno. Ci vorranno anni (e stipendi migliori) per riuscire a formare di nuovo una classe di medici che lavorino nei pronto soccorso. Questo perché è un lavoro duro, che non permette di fare un’attivita extraprofessionale, che ti fa lavorare il sabato e la domenica. Nel frattempo molti servizi saranno chiusi e poi, anche se i medici specializzati torneranno ad esserci, non è detto che vengano riaperti.

In sostanza, dobbiamo abituarci. A parte Reggio Emilia, Castelnovo Monti e Guastalla, conviene non accusare malori troppo gravi, durante la notte, per i cittadini reggiani.