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L’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza: gli Usa si astengono

25 marzo 2024 | 18:31
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L’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza: gli Usa si astengono

Guterres: “Ora un fallimento su Gaza sarebbe imperdonabile”. Israele: “Non cesseremo il fuoco fino al ritorno degli ostaggi”. Netanyahu: “Dagli Usa un passo indietro”

ROMA – Dopo mesi di impasse, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha finalmente approvato una risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza. Il documento, ottenuto con 14 voti favorevoli e l’astensione degli Stati Uniti, chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan, seguito da una tregua durevole e sostenibile. Si richiede anche il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, garantendo l’accesso umanitario alle necessità mediche e umanitarie. L’adozione della risoluzione è stata accolta con un lungo applauso.

Prima del voto, la Russia ha proposto un emendamento per sostituire “durevole” con “permanente”, ma è stato respinto. Tuttavia, Mosca ha comunque votato a favore della risoluzione. Il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha sottolineato l’importanza dell’attuazione della risoluzione, sottolineando che un fallimento sarebbe imperdonabile.

L’astensione degli Stati Uniti non cambia la politica statunitense, secondo il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, John Kirby. Egli ha chiarito che gli Stati Uniti hanno sempre collegato il cessate il fuoco al rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che Israele non cesserà il fuoco finché tutti gli ostaggi non saranno liberati. Tuttavia, ha espresso delusione per l’astensione degli Stati Uniti, che ha definito un passo indietro dalle posizioni precedenti.

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annullato la partenza di una delegazione israeliana per Washington a causa dell’astensione degli Stati Uniti al voto dell’Onu sulla risoluzione su Gaza. Ha criticato il voto statunitense, considerandolo un segnale negativo per gli sforzi bellici e di liberazione degli ostaggi.

L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha condannato il testo della risoluzione, definendolo una vergogna perché non condanna l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Ha anche criticato il fatto che il cessate il fuoco sia subordinato al rilascio degli ostaggi.

L’ambasciatrice americana all’ONU, Linda Thomas-Greenfield, ha esortato Hamas a liberare gli ostaggi, sottolineando che il cessate il fuoco può iniziare con il loro rilascio.

La Francia ha chiesto un cessate il fuoco permanente a Gaza dopo il Ramadan, mentre il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha accolto favorevolmente la risoluzione, auspicando che conduca alla liberazione degli ostaggi e all’invio di aiuti umanitari.

Hamas ha salutato la decisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e si è dichiarato disponibile a impegnarsi in un processo di scambio di prigionieri.