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Casalgrande, Daviddi: “Attacco del Pd propagandistico e strumentale”

26 marzo 2024 | 19:40
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Casalgrande, Daviddi: “Attacco del Pd propagandistico e strumentale”

Il sindaco: “Noi i privilegi li stiamo eliminando è questo che dà fastidio e deve essere arrestato”

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – “Il comunicato inviato ai giornali dal Pd e dal candidato sindaco designato dal deputato Rossi, Berselli, è chiaramente propagandistico e strumentale”.

Lo scrive il sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi, in replica all’attacco dei Dem che avevano messo nel mirino il deposito di Gpl di via Canale di cui il sindaco è proprietario con l’azienda di famiglia accusandolo di aver “modificato in 24 ore la convenzione che elimina la scadenza dell’atto”.

Scrive Daviddi: “Tutti sanno che partecipo da sempre all’azienda di famiglia che possiede un deposito di gpl costruito in via Canale nel lontano 2009. In quell’anno, con Andrea Rossi nel ruolo di sindaco il sottoscritto (lontano dalla scena politica), stipulò una convenzione a fronte di una legge nazionale che imponeva a tutte le aziende del settore di dotarsi di un deposito di stoccaggio, pena il ritiro delle licenze e quindi la decadenza della facoltà di svolgere l’attività. Seguendo tutti i passaggi autorizzativi e tecnici per la realizzazione, fu avviata la costruzione del deposito regolata dalla suddetta convenzione, che prevedeva che in ogni momento il Comune potesse chiederne lo spostamento, facendosi però carico degli aspetti tecnici ed economici dell’individuazione di un’area alternativa per lo svolgimento dell’attività”.

Il sindaco fa notare che lo strumento urbanistico vigente in quel momento era il Prg, “in funzione del quale venne stabilita l’ubicazione del deposito, che come stabilito dal Tar e Consiglio di Stato, era corretta sia dal punto vista tecnico che legale, tanto che la Provincia ha successivamente rilasciato un’autorizzazione per questo insediamento a tempo indeterminato. Proprio a fronte di questo provvedimento le ragioni della prima convenzione, che prevedeva una scadenza, sono state superate”.

Continua Daviddi: “Se questo non bastasse, il Psc, approvato successivamente nel 2016, ha chiaramente confermato la destinazione urbanistica dell’area di insediamento del deposito, consolidando definitivamente lo stato di fatto. E’ importante sottolineare che tutti questi passaggi sono avvenuti in consiglio comunale con voti favorevoli del Pd, compresi gli attuali consiglieri Paolo Debbi e Cecilia Ruini. L’attuale Giunta ha quindi solamente recepito e ratificato quanto autorizzato dalla provincia e dal Prg. A voler valutare bene il quadro anche il Comune ne esce tutelato: infatti decade l’obbligo dell’amministrazione di trovare eventualmente (ma occorrerebbe capire il perchè, alla luce della corretta ubicazione) un’area alternativa in sostituzione di quella attuale, di fatto semplicemente spostando quanto già esiste, senza nessuna modifica”.

Secondo Daviddi: “ciò che afferma il Pd va ben oltre, è una vera e propria mistificazione della realtà che non gli fa decisamente onore: gli atti sono in regola e deve essere chiaro che gli unici ricorsi pendenti sono quelli dei residenti nei confronti del Comune e non contro l’azienda. Tutti gli atti sono pubblici e liberamente consultabili”.

Il sindaco fa notare che “questa attività di famiglia esiste da tempo, ben prima del mio impegno politico, anzi intendo ringraziare mio fratello che si è fatto carico della mia assenza nella gestione dell’attività, in quanto mi sono dedicato totalmente alla attività di sindaco”.

Aggiunge Daviddi: “Faccio una amara riflessione: se con la campagna elettorale gli unici strumenti sono attacchi personali e menzogne, allora tristemente il bene della comunità passa in secondo piano, cedendo il passo ad una semplice lotta di potere per la poltrona. Osservo un certo livore del Pd, che ha ritrovato quelle energie che avrei voluto vedere al nostro fianco quando c’era da difendere i cittadini di fronte allo scempio di decisioni superiori scellerate, ad esempio in campo sanitario (leggasi P.S. di Scandiano). Non avremo soggezione di un atteggiamento intimidatorio dove si punta al personale per non dibattere dei temi di pubblica utilità, sui quali le gestioni precedenti ci hanno lasciato uno sfascio con cui ancor oggi dobbiamo fare i conti.
Esiste evidentemente una doppia morale di trasparenza da parte di chi per esempio per anni si è autoconcesso gratuitamente un terreno pubblico per fare la propria festa di partito a scopo di lucro, generando importanti entrate che non hanno mai fruttato un euro alle casse del comune, e i cui proventi finiscono silenziosamente in una fondazione su cui nessuno fa domande”.

E conclude: “Questo è un uso della politica che non ci piace, oggi grazie alla nostra revisione delle concessioni, ad esempio la festa paga una tassa per l’utilizzo di suolo pubblico (cioè di tutti), come avrebbe sempre dovuto essere, seguendo le stesse regole valide per i privati cittadini. Solo un esempio, ma potrebbero essercene molti altri, noi i privilegi li stiamo eliminando è questo che dà fastidio e deve essere arrestato”.