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8 Marzo, la Fiom Cgil: “Giornata di lotta e rivendicazioni”

5 marzo 2024 | 12:08
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8 Marzo, la Fiom Cgil: “Giornata di lotta e rivendicazioni”

Nelle assemblee di questi giorni si sta infatti iniziando a discutere anche di scioperi: su parità di genere chiuse decine di accordi

REGGIO EMILIA – Per la Fiom-Cgil di Reggio Emilia potrebbe essere una giornata di rivendicazioni e lotta, quella dell’8 marzo, nelle aziende metalmeccaniche della provincia. Nelle assemblee di questi giorni si sta infatti iniziando a discutere anche di scioperi perché, a giudizio delle tute blu, “la contrattazione collettiva è efficace per migliorare i diritti delle donne e promuovere una cultura antipatriarcale ma senza una svolta nelle leggi nazionali le donne continueranno a subire ingiustificabili differenze di trattamento”.

Intanto, nell’ultimo anno, la Fiom reggiana ha raggiunto decine di accordi aziendali con contenuti che mirano alla parità di genere: aumenti di salario fisso uguali per tutti, incentivi alla parità nel lavoro di cura, contrasto alle molestie sulle donne nei luoghi di lavoro. Tra questi, l’accordo aziendale firmato alla Lombardini-Kohler, rappresenta per il sindacato un modello da replicare.

“L’anno scorso abbiamo analizzato circa 100 rapporti biennali sul personale maschile e femminile di imprese metalmeccaniche reggiane – sottolinea Luana Mazza, responsabile organizzativa della Fiom di Reggio Emilia – da cui è emerso che la differenza salariale di genere è causata dai trattamenti individuali decisi dalle imprese”.

La risposta sindacale dei metalmeccanici della Cgil è stata quindi la firma di 52 accordi aziendali con aumenti di salario fisso in cui si è migliorata la condizione economica in maniera equa a migliaia di lavoratori. “Più forte è la contrattazione collettiva del salario, a livello nazionale e aziendale, più si riducono le disparità salariali. Continueremo su questa strada con determinazione”, prosegue Mazza.

Alla Lombardini è stato concordato uno degli aumenti più alti, pari a oltre 100 euro lordi mensili per tutti. Non è tutto. Negli ultimi due anni sono state 26 le aziende in cui la Fiom è riuscita ad ottenere una integrazione economica al congedo parentale Inps o un aumento delle giornate di congedo obbligatorio di paternità. Per l’organizzazione sindacale “un “primo passo non sufficiente: chiederemo di inserire nel Contratto Nazionale l’integrazione economica del congedo fino al 100% per i primi due mesi”.

Da questo punto di vista però “l’accordo alla Lombardini è un esempio per tutta la provincia e non solo, perché garantisce il 100% della retribuzione per tre mesi, sia per i padri che per le madri”, spiega il segretario provinciale della Fiom Simone Vecchi. Inoltre sono previsti “permessi retribuiti per assenze in caso di malattie dei figli, flessibilità di orario in caso di inserimento al nido dei figli, brevi permessi di 15 minuti per colloqui con i docenti scolastici dei figli, percorsi di formazione ad hoc dopo il rientro dalla maternità obbligatoria”, aggiunge il segretario.

Insomma, “in una fabbrica prevalentemente maschile, incentivare economicamente il lavoro di cura anche dei padri significa provare promuovere maggior equità nel lavoro di cura domestico di quelle famiglie”, conclude Vecchi. Infine in 29 aziende è stato recepito l’accordo tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria contro le molestie sui luoghi di lavoro e in 9 di queste (tra cui la Kohler) è stata prevista la formazione obbligatoria contro le molestie per tutte le maestranze.