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Strage Bologna, frase Bellini contro moglie entra nel processo

8 febbraio 2024 | 10:35
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Strage Bologna, frase Bellini contro moglie entra nel processo

Costituirebbe “una patente di credibilità data a Maurizia Bonini dallo stesso Bellini”. Nella prossima udienza l’imputato farà dichiarazioni in aula

REGGIO EMILIA – L’intercettazione ambientale del 26 giugno 2023 in cui Paolo Bellini, riferendosi all’ex moglie Maurizia Bonini, dice che la donna è stata “d’accordo per 40 anni, poi adesso non mi copre più… perché io non la copro più” entra nel processo d’appello sulla strage del 2 agosto 1980 a carico dello stesso Bellini, di Piergiorgio Segatel e di Domenico Catracchia.

Lo ha deciso, accogliendo la richiesta di acquisire l’intercettazione avanzata dalla Procura generale di Bologna, la Corte d’Assise d’appello bolognese presieduta dal giudice Alberto Pederiali. Motivando la richiesta, il sostituto pg Nicola Proto aveva detto di ritenerla una prova importante perché costituirebbe “una patente di credibilità data a Maurizia Bonini dallo stesso Bellini“.

La frase venne captata tre giorni prima dell’arresto dell’ex terrorista dalla Procura di Firenze nell’ambito delle indagini sulle stragi del 1993, e la Corte ha deciso di acquisire la registrazione, che verrà fatta ascoltare in aula nell’udienza in programma alle 10 di mercoledì prossimo, ritenendola “una prova rilevante ai fini della decisione”. La prossima udienza vedrà la presenza in aula di Bellini, che ha già annunciato di voler fare delle dichiarazioni spontanee.

Oltre all’intercettazione dello scorso giugno, mercoledì prossimo verrà fatta sentire in aula anche l’intercettazione ambientale del 18 gennaio 1996 in cui l’ex leader veneto di Ordine nuovo Carlo Maria Maggi parla di un “aviere” coinvolto nella strage alla stazione di Bologna, e verrà anche proiettato il video girato il giorno dell’attentato dal turista Harald Polzer. Quanto alla richiesta della difesa di Bellini di risentire Maurizia, Michele e Marina Bonini, la Corte ha respinto l’istanza, chiedendo però ai legali dell’imputato di “specificare dettagliatamente quali domande” avrebbero incontrato “l’opposizione della Procura generale e la Corte d’Assise avrebbe impedito di formulare”.

Sulle altre richieste avanzate dalle parti, tra cui quella di una perizia per accertare l’orario segnato dall’orologio da polso indossato da una donna che nel video di Polzer appare dietro all’uomo identificato come Paolo Bellini, i giudici decideranno nella prossima udienza.