Otello Sarzi, tra tradizione e innovazione

19 febbraio 2024 | 16:37
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Otello Sarzi, tra tradizione e innovazione

Mercoledì alle 16,30, alla Sala Gualdi di Palazzo Magnani, il professor Remo Melloni, racconterà la storia ed i segreti dell’antica arte dei burattini

REGGIO EMILIA – La mostra “Marionette e Avanguardia. Picasso · Depero · Klee · Sarzi”, allestita a Palazzo Magnani fino al 17 marzo e curata da James M. Bradburne – membro del Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani- esplora, attraverso un originalissimo percorso espositivo, il potenziale che le marionette e i burattini hanno avuto per gli artisti delle Avanguardie. Dai primi decenni del Novecento e fino alla metà del secolo, infatti, i puppets sono diventati fonte di ispirazione per nuove modalità di espressione, nonché strumento di sperimentazione verso la ricerca di nuovi linguaggi che permettessero di immaginare un mondo migliore.
La mostra è anche l’occasione per stimolare riflessioni attraverso una serie di incontri pubblici su tematiche storico-artistiche con esperti e studiosi di varie discipline.
Mercoledì 21 febbraio alle 16,30, alla Sala Gualdi di Palazzo Magnani, il professor Remo Melloni, autore e grande esperto di storia del teatro di figura, racconterà la storia ed i segreti dell’antica arte dei burattini, inquadrando la figura di Otello Sarzi tra i grandi innovatori di questa lunga storia.
“Otello Sarzi è stato un innovatore del teatro dei burattini – dice il professor Melloni -. Partendo dalla tradizione classica appresa dal padre e dal nonno, ha esplorato nuovi orizzonti che vanno dalla drammaturgia alla invenzione di nuove tecniche e utilizzando nuovi materiali per la costruzione dei burattini. Ha fondato una scuola che ha permesso a nuove generazioni di giovani di avvicinarsi a questo fantastico mondo”.
La mostra di Palazzo Magnani dedica una sala a Otello Sarzi, ritenendolo il burattinaio più influente dell’Italia del dopoguerra, la cui memoria è mantenuta viva dalla città di Reggio Emilia – in cui aveva scelto di vivere a partire dal 1969 – dalla sua famiglia e dalla fondazione che porta il suo nome.
L’ingresso è gratuito e senza prenotazione.