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La Fiom: “Reato di omicidio sul lavoro, ministro irresponsabile”

22 febbraio 2024 | 18:15
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La Fiom: “Reato di omicidio sul lavoro, ministro irresponsabile”

Il segretario Vecchi: “Bisogna punire le aziende che mettono in conto gli infortuni sul lavoro”

REGGIO EMILIA – A fronte dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro avvenuto oggi nello stabilimento Stellantis in provincia di Avellino, la posizione del ministro della Giustizia Carlo Nordio che si è detto contrario al reato di omicidio sul lavoro “è irresponsabile perché sottrae alla responsabilità di prendere seriamente il tema delle morti sul lavoro”.

Lo afferma parlando con la Dire Simone Vecchi, segretario provinciale della Fiom-Cgil di Reggio Emilia. Secondo Vecchi, “va poi anche detto che nell’economia attuale i morti sul lavoro sono un rischio calcolato dal punto di vista economico. Le aziende decidono consapevolmente di non investire sulla sicurezza, mettendo in conto anche la possibilità che qualcuno abbia un infortunio, un infortunio grave e persino la morte”.

Quando “accadono episodi come quello di Firenze, che succedono purtroppo ogni giorno – continua Vecchi – quasi sempre sono evitabili, attraverso un investimento maggiore sulla prevenzione che non viene fatto in maniera consapevole. E se viene fatto in maniera consapevole, a quel punto va valutato davvero che quella responsabilità venga punita col reato penale di omicidio sul lavoro“.

Inoltre, aggiunge il numero uno della Fiom reggiana, “c’è una responsabilità di carattere politico di chi fa leggi, come Salvini e questo Governo, che moltiplicano i rischi all’ennesima potenza con la possibilità del ricorso ai subappalti a cascata i quali ovviamente, con la logica del massimo ribasso e del risparmio, inevitabilmente aumentano i rischi di infortuni”.

Per Simone Vecchi è infine “abbastanza vergognoso che l’Inail l’anno scorso abbia avuto un attivo di 2 miliardi, e quest’anno pare che sarà ancora più alto, senza investirli in prevenzione e in ispettori, nonostante siano soldi dei lavoratori e delle imprese che sono stati pagati come premi Inail”.