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Scontro Salvini-Lepore su limite 30 orari in centro a Bologna

20 gennaio 2024 | 19:21
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Scontro Salvini-Lepore su limite 30 orari in centro a Bologna

Una direttiva per fermare il Comune di Bologna. Giro di vite del Mit anche sugli autovelox. Obiettivo: disapplicare la norma voluta dal sindaco

BOLOGNA – La tensione tra il ministero delle Infrastrutture e il Comune di Bologna si intensifica, dando vita a uno scontro aperto. Dopo il confronto tra Matteo Salvini e il sindaco Matteo Lepore, il ministero annuncia una direttiva volta a modificare il comma 2 dell’articolo 142 del Codice della Strada. L’obiettivo è limitare la creazione di zone 30 estese a interi centri urbani, considerate “non ragionevoli” e “ideologiche” dal ministro Salvini.

Il governo cerca così di smantellare il progetto “Bologna Città 30”, attaccato frontalmente da Roma. Questa mossa genera una reazione immediata dal Partito Democratico (Pd), con parlamentari bolognesi e figure di spicco nazionali che accusano Salvini di voler imporre cambiamenti da Roma ai limiti di velocità a Bologna.

Il Comune di Bologna, d’altra parte, si trova a dover comprendere le reali intenzioni del ministero e valutare l’impatto sulla città. La nota del ministero sottolinea la volontà di trovare un “ragionevole equilibrio” tra sicurezza stradale e evitare forzature.

Il riferimento alla limitazione degli autovelox per velocità inferiori ai 50 chilometri orari, tuttavia, non sembra applicabile a Bologna, poiché il Comune non ha installato tali strumenti per controllare i limiti a 30 all’ora. La città ha implementato il progetto “Città 30” come estensione delle già esistenti Zone a 30 all’ora, incoraggiate dal Piano per la sicurezza Nazionale del Mit.

Valentina Orioli, assessora alla mobilità del Comune di Bologna, dichiara che le zone a 30 km/h sono state definite secondo le norme vigenti e le indicazioni del ministero, che ha sempre supportato l’iniziativa. Tuttavia, rimane incerta l’influenza della nuova direttiva nazionale sulle ordinanze bolognesi.

Il Pd difende Bologna, con l’ex sindaco Virginio Merola che accusa Salvini di voler decidere unilateralmente sulle strade delle città per fini elettorali. Il partito annuncia un’interrogazione alla Camera per fare chiarezza sulla situazione, sottolineando che gli incidenti stradali e la sicurezza non possono essere strumentalizzati per campagne elettorali. Il senatore dem Antonio Misiani critica Salvini, suggerendo di concentrarsi sui problemi del trasporto pubblico locale anziché sulla propaganda.