Economia |
0 - Copertina
/

Pensionati in piazza contro il governo: in 100 a Roma da Reggio Emilia

13 dicembre 2023 | 15:30
Share0
Pensionati in piazza contro il governo: in 100 a Roma da Reggio Emilia

Il segretario dello Spi Alberini: “Il governo Meloni non risponde ai bisogni dei cittadini e ha un chiaro disegno ideologico: indebolire lo Stato”

REGGIO EMILIA – Anche da Reggio Emilia partiranno oltre un centinaio di pensionati, venerdì prossimo, per partecipare alla manifestazione nazionale dello Spi Cgil a Roma in piazza Santi Apostoli.

“Non si può restare a guardare. Il governo Meloni non risponde ai bisogni dei cittadini e ha un chiaro disegno ideologico: indebolire lo Stato. L’imminente manovra di bilancio è iniqua e sbagliata. Il centrodestra diceva di voler smantellare la legge Fornero, sono riusciti a fare persino peggio: aumentando i requisiti per andare in pensione di tutte le prestazioni previdenziali”.

Lo dice Matteo Alberini, segretario Spi Cgil di Reggio Emilia che ricorda che, “di fronte ad una inflazione senza precedenti, il governo ha fatto una operazione ridicola con un ‘aumento’ delle pensioni di circa 7 euro netti di media. Prometteva risorse, e invece continua a taglieggiare chi paga le tasse. Le donne sono penalizzate, così come chi fa un lavoro usurante”.

Alla base della manifestazione dei pensionati Cgil ci sono in particolare tre misure importanti: pensioni, sanita’, non-autosufficienza. Scrive lo Spi Cgil: “È fondamentale innanzitutto tutelare e rafforzare il potere d’acquisto delle pensioni, non è possibile che si faccia cassa sempre e solo sui pensionati e sulla rivalutazione. Il tema delle pensioni deve essere affrontato guardando all’equità del sistema con l’obiettivo di garantire trattamenti dignitosi oggi e in futuro. Il Governo non solo non cancella la Riforma Monti Fornero, ma ne peggiora le condizioni, azzerando nei fatti le già insufficienti forme di flessibilità in uscita. Nessuna risposta ai giovani, alle donne, si continua a fare cassa sui pensionati, peggiorando il meccanismo di perequazione definito lo scorso anno”.

Lo Spi Cgil fa notare che “quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi) viene ridefinita e peggiorata con il ricalcolo contributivo e le finestre. Per l’ape sociale si innalza il requisito di età, da 63 anni a 63 anni e 5 mesi, mentre per Opzione donna viene aumentato il requisito di età di un anno, dopo l’azzeramento previsto dal governo nella scorsa legge di bilancio”.

Il sindacato pensionati della Cgil chiede in particolare “investimenti sulla sanità, che deve tornare ad essere pubblica, gratuita e universale. L’incremento del fondo sanitario previsto dal ddl Bilancio nasconde un trucco, sono tutte risorse “già spese”: erose dall’inflazione o a favore della sanità privata. Il Fondo Sanitario Nazionale aumenta in apparenza: resta al di sotto del PIL nominale (quindi non si recupera nemmeno l’inflazione), confermando il drammatico crollo del rapporto tra spesa sanitaria e PIL preventivato dal Documento di economia e finanza”.

spi cgil

Conclude lo Spi Cgil: “L’Italia rimane così lontana nel finanziamento della sanità pubblica rispetto a buona parte dei Paesi europei. Il diritto alla salute e alle cure dei cittadini, già compromesso, è ulteriormente indebolito. C’è bisogno, inoltre, di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza che aiuti le persone fragili e che garantisca livelli essenziali omogenei in tutto il territorio. Il ddl Bilancio non prevede alcun finanziamento per la non autosufficienza. Nessun sostegno ai decreti legislativi. Ad oggi il fondo nazionale per la non autosufficienza (nel 2024 pari a 913,6 milioni) è distribuito a una platea ridotta di persone: poche migliaia di destinatari (il 50% con gravissime disabilità)”.

Queste le motivazioni che venerdì porteranno in piazza a Roma migliaia di pensionati da tutta Italia.