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Migranti minori, il prefetto: “Il modello è l’accoglienza diffusa”

20 novembre 2023 | 15:05
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Migranti minori, il prefetto: “Il modello è l’accoglienza diffusa”

Vecchi: “L’accordo di oggi segna una discontinuità, perché storicamente questi minori erano presi in carico esclusivamente dal Comune capoluogo”

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati diventa “diffusa” sul territorio. Se fino ad oggi questo onere gravava infatti esclusivamente sul Comune capoluogo – che nelle scorse settimane è arrivato a dover gestire fino a 210 ragazzi – ora anche le Unioni provinciali dei Comuni faranno la loro parte. E’ tutto nero su bianco in un protocollo firmato questa mattina in Prefettura.

Al momento nel reggiano sono presenti circa 270 minori soli, per i quali i posti disponibili sono esauriti e vengono creati di volta in volta con Caritas e cooperative sociali. L’intesa prevede in particolare una quota di 108 “collocazioni” in Comuni diversi da quello di Reggio. Il prefetto Maria Rita Cocciufa parla di “un sistema ponte per non lasciare questi ragazzi in mezzo alla strada, sia quelli che arrivano in Questura e sia quelli che ci affida il ministero”.

Nello specifico, “attiveremo un tavolo tecnico perchè dobbiamo curare tutta una serie di aspetti: il rilascio veloce dei permessi di soggiorno da parte della Questura, le terapie sanitarie per cui coinvolgeremo l’Ausl e la scuola perché i ragazzi devono studiare e una serie di altri servizi”.

Soprattutto però, evidenzia il prefetto, “ho invitato i presidenti delle Unioni a lavorare fin da subito per trovare delle situazioni più strutturate per l’accoglienza. Ci saranno dei bandi per aumentare i posti nel sistema Sai: si muovono dunque delle possibilità che ho chiesto alle Unioni di cogliere e su questo ho trovato grande disponibilità. Certo hanno anche loro molti problemi di personale e finanziari, ma queste spese saranno a carico del ministero dell’Interno e bisogna solo trovare il modo di intercettare i fondi”.

Quindi “abbiamo chiuso un percorso (sugli stranieri adulti, ndr) e ne apriamo un altro”, dice ancora Cocciufa, che poi conclude: “Sarei veramente contenta di poter applicare a tutti un modello di accoglienza diffusa (quello che a Reggio Emilia ha evitato ghetti e favorito l’integrazione, ndr) e dobbiamo lavorare per questo, per far sì che abbia un ritorno in termini di sicurezza solo positivo”. Infatti “se queste persone non le aiutiamo a formarsi e integrarsi, rischiamo di essere fortemente penalizzati sul versante della sicurezza”.

Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ricorda: “Abbiamo attraversato un’estate con un’emergenza rilevante legata agli sbarchi e credo che i territori tutti siano stati lasciati un pò troppo soli”. A Reggio “il lavoro fatto dai Comuni con la Prefettura ha dato risposte efficaci. L’accordo di oggi segna una discontinuità rispetto al fatto che storicamente i minori non accompagnati erano presi in carico esclusivamente dal Comune capoluogo e sancisce quindi un principio di riparto territoriale e di solidarietà istituzionale fra enti”.

Ma per il sindaco è anche “un’innovazione importante nella modalità di gestione di questo fenomeno e bisogna andare avanti auspicando che ci siano innovazioni normative e risorse adeguate, perchè l’accoglienza è l’altra faccia della medaglia della sicurezza nella nostre città”. I 42 sindaci reggiani definiscono infine l’accordo “una soluzione virtuosa, frutto di una responsabilità condivisa fra gli enti che va a coprire una carenza governativa”. E assicurano: “Siamo primi cittadini di un territorio solidale e che non smetterà di essere accogliente né oggi nè di fronte a questa emergenza”.