Manovra, la Fiom: “Operai delusi da partiti al governo che hanno votato”

13 novembre 2023 | 16:27
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Manovra, la Fiom: “Operai delusi da partiti al governo che hanno votato”

Venerdì saranno proprio gli operai metalmeccanici ad aprire il corteo della manifestazione, che si concluderà per la prima volta alle ex Reggiane

REGGIO EMILIA – Anche nelle fabbriche metalmeccaniche della “rossa” Reggio Emilia ci sono operai e impiegati che hanno votato i partiti oggi al governo. “Ma sta crescendo la delusione e la rabbia per la mancanza di risposte, e per le tante promesse non mantenute: la tredicesima che doveva essere detassata, la fantomatica ‘quota 41′ promessa da Salvini, i tagli alle accise ai carburanti e una sovrattassa gli extra-profitti delle banche”.

A dirlo è Lorenzo Rivi, della segreteria provinciale della Fiom reggiana, commentando quanto emerso dall’assemblea di oltre 120 delegati delle “tute blu”, riuniti oggi nella Camera del lavoro del capoluogo in vista dello sciopero generale del 17 novembre proclamato da Uil e Cgil. Una mobilitazione (che si svolgerà solo a Reggio in tutto il nord Italia) in cui saranno proprio gli operai metalmeccanici ad aprire il corteo della manifestazione, che si concluderà per la prima volta alle ex Reggiane.

“La gente non dimentica le promesse fatte per prendere i voti anche degli operai” continua Rivi. Per il segretario provinciale della Fiom Simone Vecchi, invece, “i profitti record delle banche dimostrano che questo Governo ha fatto una scelta di campo: stare con banche e finanza contro i lavoratori e la classe media. E’ vergognoso che ancora non ci sia una tassa aggiuntiva che garantisca redistribuzione fiscale e aiuti i salari dei lavoratori”.

L’economia, spiega il sindacato “è stagnante e i salari perdono potere d’acquisto ma i profitti delle banche aumentano del 70% da un anno all’altro e il Governo Meloni non ha nessuna intenzione di difendere gli interessi dei lavoratori dipendenti che a gennaio non vedranno un euro in più in busta paga, mentre gli azionisti delle banche italiane redistribuiranno decine di miliardi di euro di utili”.

Secondo la Fiom insomma “le disuguaglianze aumentano a vista d’occhio, sempre più lavoratori non arrivano a fine mese, cresce la precarietà e si confermano i tagli alla sanità. Se non ci si ribella alle ingiustizie, la condizione di vita non potrà che peggiorare”. Luana Mazza, responsabile organizzativa del sindacato di categoria evidenzia: “Dalle riunioni svolte in queste settimane abbiamo raccolto una crescente spinta alla partecipazione insieme all’insoddisfazione rispetto alle politiche di Governo e l’impressione che i partiti di opposizione non siano abbastanza attenti all’industria e al lavoro operaio”.

Secondo Mazza inoltre “l’attacco al diritto di sciopero di Salvini dimostra che il Governo ha paura della partecipazione democratica dei lavoratori, delle persone libere che ragionano con la propria testa e si organizzano, degli scioperi generali e del conflitto sociale”. Ma, concludono i metalmeccanici, “in Parlamento non ci sono più forze politiche importanti che si fanno portavoce dei problemi dei lavoratori delle classi più povere. Dunque se non si va in piazza a rivendicare risposte dal Governo direttamente con la propria voce, altri non lo faranno al posto nostro”. Per questo “scioperare e partecipare è fondamentale” chiude la categoria dei metalmeccanici della Cgil, mentre gli organizzatori stimano almeno 5.000 adesioni.