La Cisl, il corteo di Cgil e Uil ci ha insultati: “Venduti, fanculo”

19 novembre 2023 | 21:08
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La Cisl, il corteo di Cgil e Uil ci ha insultati: “Venduti, fanculo”

Sono alcuni degli insulti proferiti dal corteo dello sciopero generale di venerdì scorso mentre transitava davanti agli uffici della Cisl di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – “Venduti, venduti”. “Andate affanculo”. “Siete pesce che puzza”. Sono alcuni degli insulti proferiti dal corteo dello sciopero generale di venerdì scorso mentre transitava davanti agli uffici della Cisl di Reggio Emilia.
Scrive la Cisl: “Insulti ripetuti più volte e a distanza di tempo, nell’indifferenza dei leader sindacali di Cgil e Uil che procedevano poco distanti”.

Dura la reazione della segreteria di Cisl Emilia Centrale, per la quale “tutte le manifestazioni dei lavoratori meritano rispetto, anche quando non si condividono tempi e modi di una lotta sindacale. E’ lecito andare in piazza per uno sciopero generale, così come è lecito decidere di non alzarsi portando via la palla, restando al tavolo per un confronto duro e difficile col Governo. Quello che non è lecito sono gli insulti”.

La Segreteria Cisl denuncia “un venticello calunnioso che soffia da mesi a Reggio Emilia e Modena nei confronti della Cisl e della nostra proposta di legge per la partecipazione dei lavoratori nelle imprese. Gli insulti che ci ha dedicato il corteo dell’altro giorno non sono un caso isolato di istrionismo sopra le righe né ‘una opinione permessa dalla Costituzione’, come un alto dirigente Cgil ha ritenuto di rispondere ad un suo omologo Cisl. Sono arrivate telefonate a soggetti istituzionali che avevano la colpa di aver sostenuto con la loro firma la partecipazione dei lavoratori nelle imprese e quindi la Cisl. Sui social c’è chi chiede pubblicamente conto ai Sindaci del Pd della loro firma a nostro sostegno”.

Ecco perché la segreteria Cisl Emilia Centrale afferma che “nessuno ha il diritto di attribuirci la patente di ciò che è giusto o è sbagliato. Crediamo, invece, che qualcuno avrebbe prima il dovere di leggere “La patente”, prodigiosa novella di Luigi Pirandello, per capire il suo giusto posto nella società che è quello di un moderno Compagno Folagra. Chiedere e aspettarsi delle scuse non è bello, diciamo che osserveremo curiosi quel che verrà. Di sicuro insultare chi la pensa diversamente non è una delle libertà protette dalla Costituzione di cui taluni amano riempirsi la bocca”.