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Cultura, a Reggio Emilia nasce rete di 14 associazioni

8 novembre 2023 | 22:28
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Cultura, a Reggio Emilia nasce rete di 14 associazioni

Per realizzare produzioni di impatto sociale e civico

REGGIO EMILIA – Una piccola rivoluzione nell’ambito della produzione culturale di Reggio Emilia. Arriva da “Supercultura” la rete formata da 14 associazioni cittadine che, dopo un percorso iniziato a settembre dell’anno scorso, hanno deciso di collaborare per condividere risorse e competenze e realizzare iniziative che abbiano un impatto sociale e civico sulla comunità.

La costituzione della rete è stata supportata da un finanziamento della Regione di 15.000 euro, intercettato nel 2022 nell’ambito del bando sulla partecipazione. I nuovi spettacoli a cui la rete darà vita sono invece sostenuti dal Comune di Reggio con 40.000 euro nel 2024 e altrettanti nel 2025.

Nel documento di intenti firmato nei giorni scorsi – chiamato “la bussola” e sottoscritto anche da amministrazione comunale, Consorzio Quarantacinque, Fondazione Palazzo Magnani, Acer e l’azienda OpenBox – ci sono nero su bianco delle proposte concrete. Le associazioni potrebbero ad esempio a creare un gruppo di acquisto solidale per i materiali necessari alle produzioni e quelli attuali saranno condivisi e custoditi in un magazzino comune.

Il dialogo tra le varie realtà della rete potrebbe poi avvenire tramite “Hamlet”, la piattaforma digitale pubblica per rinsaldare i legami sociali messa a punto dall’azienda Openbox con l’università. Il sistema, oggi attivo in via sperimentale in tre quartieri (San Bartolomeo, Codemondo e Santa Croce) sarà esteso l’anno prossimo a tutto il tessuto urbano. Infine nella dichiarazione di intenti è prevista la creazione di un tavolo permanente sulla cultura.

“La cultura è il primo strumento per favorire la partecipazione e l’emancipazione delle persone”, dice l’assessore alla Partecipazione Lanfranco de Franco. Spiegando che “sulla scia di esperienze come i Laboratori di cittadinanza ed Estate popolare, oggi siamo pronti a co-progettare insieme proposte culturali innovative in grado di uscire dai contesti tradizionali, con l’intento di offrire ai pubblici maggiore fruizione, accesso alla conoscenza, opportunità di formazione e socializzazione, oltre che un maggiore senso di appartenenza ai luoghi e una migliore distribuzione geografica dell’offerta culturale cittadina”.

Per Annalisa Rabitti, assessore alla Cultura del Comune, “ad aggiungere ulteriore significato a quanto fatto, è lo spazio in cui la contaminazione delle associazioni avviene, i chiostri di San Pietro e il loro laboratorio aperto, che si contraddistinguono sempre più come luoghi della cultura e della collaborazione”.