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Migranti, bando della Prefettura per l’accoglienza dei minori soli

29 luglio 2023 | 09:12
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Migranti, bando della Prefettura per l’accoglienza dei minori soli

L’avviso è rivolto al mondo del terzo settore per reperire 30 posti temporanei

REGGIO EMILIA – Migranti, anche in seguito all’omicidio del 18enne tunisino del 31 maggio scorso in stazione, la Prefettura di Reggio Emilia ha emesso un avviso pubblico, rivolto a cooperative sociali ed enti del terzo settore, per l’accoglienza sul territorio di minori stranieri non accompagnati.

Gli interessati alla procedura negoziata possono renderlo noto entro il prossimo 10 agosto. L’aggiudicazione del servizio è prevista con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Nell’atto a firma del prefetto Maria Rita Cocciufa si specifica che l’interpello ha per oggetto un massimo di 30 posti complessivi presso strutture ricettive temporanee della provincia, per l’accoglienza di minori di età non inferiore ad anni 14 e “l’erogazione dei relativi servizi amministrativi e alla persona”.

Secondo le “regole di ingaggio” dell’avviso, nelle strutture è infatti prevista la presenza di un addetto alla vigilanza, un medico, uno psicologo e vanno organizzate lezioni di lingua italiana. Il presunto periodo di affidamento va dal primo settembre prossimo al 31 agosto 2024. Il prezzo a base d’asta è di 54,73 euro (iva esclusa), pro capite al giorno, a cui si aggiungono 0,027 euro al giorno per ciascun minore per la scheda telefonica e 2,50 per il pocket money, elementi questi non soggetti a ribasso. I migranti accolti in provincia di Reggio, secondo il modello “diffuso” per piccoli gruppi sono circa 1.400 (di cui 200 minori). Gli alloggi disponibili sono 260. Proprio ieri però il prefetto, visto il trend costante degli arrivi, ha deciso di sondare anche la disponibilità degli hotel.

Sul tema interviene intanto il consigliere regionale Federico Amico (E-R Coraggiosa) secondo cui “è sempre più evidente che con gli slogan dei respingimenti e dei blocchi navali del Governo non si ottiene alcun effetto”. Il Governo, prosegue Amico, “continua a scaricare il peso della gestione dell’accoglienza interamente sugli enti e sulle comunità locali. Nell’ultimo anno gli ingressi in regione sono quasi raddoppiati e con il Decreto Cutro è saltato del tutto il sistema”.

A Reggio Emilia ad esempio, spiega Amico, “l’assessore al welfare Daniele Marchi racconta come gli hub per la prima accoglienza, gli screening e le assegnazioni siano stati sostituiti da telefonate del ministero che avvisa direttamente i Comuni degli arrivi il giorno prima”. Insomma “siamo tornati al 2017, quando i profughi venivano sistemati negli alberghi o persino nei container, di fronte alla mancanza di appartamenti da affittare in tempi brevi”.

Una situazione, evidenzia ancora Amico, “che sta mettendo in pericolo il sistema dell’accoglienza dell’Emilia-Romagna: un modello importante per tutto il Paese, che si è sempre contraddistinto per il suo carattere diffuso, prediligendo- anche nel caso dei Centri di accoglienza straordinaria- le piccole strutture in cui ricevere un numero limitato di persone per garantire un’accoglienza umana e decorosa”. Nel frattempo “Giorgia Meloni e il suo Governo continuano a percorrere la strada sbagliata. Gli accordi presi con i Paesi da cui partono i migranti sono tesi a esternalizzare le frontiere”. Dunque “è tempo di superare una volta per tutte la modalità emergenziale con cui vengono affrontati gli arrivi delle persone migranti nel nostro Paese. Il Governo non solo deve investire più risorse nell’accoglienza, ma deve rivedere il sistema di gestione dei flussi migratori, adottando per chi fugge da situazioni di guerra la direttiva Ue del 2001, già applicata giustamente per la popolazione ucraina”. Infine, dice il consigliere regionale, “servono dati precisi sui minori stranieri non accompagnati, per il corretto inserimento nel sistema regionale di istruzione e formazione professionale, valutandone l’estensione anche ai maggiorenni al di sotto dei 21 anni”.