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Crac Cmr, Cavandoli (Lega): “Governo aiuti soci prestatori”

24 luglio 2023 | 14:24
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Crac Cmr, Cavandoli (Lega): “Governo aiuti soci prestatori”

La deputata del Carroccio: “Ben 2.500 famiglie aspettano ristori da dieci anni”

REGGIO EMILIA – Il Governo intervenga a tutela dei 2.500 soci prestatori della cooperativa muratori Reggiolo che, a 10 anni dal concordato dell’azienda (avviato dopo il crac del 2012), aspettano ancora ristori per 30 milioni. Lo chiede la deputata parmense della Lega Laura Cavandoli, in un’interrogazione ai ministri della Giustizia e del Made in Italy.

L’ex colosso cooperativo dell’edilizia, ricorda Cavandoli, era andato in default circa 11 anni fa, anche a seguito della crisi di liquidità conseguente alla paralisi del maxipiano edilizio di Parco Ottavi, ubicato nella zona sud-ovest di Reggio Emilia. All’atto del deposito dei libri e delle scritture in tribunale, la Cmr risultava debitrice ed esposta per 149 milioni, di cui 44 verso i soci prestatori che si erano fidati delle “garanzie” offerte dagli amministratori e referenti dei medesimi, risultate poi polverizzate.

Quanto alla proposta di concordato che ne seguì, questa prevedeva il rimborso del 100% ai creditori privilegiati in tre anni e del 67% ai creditori chirografari, soci compresi, entro il 2019. L’evoluzione della procedura, evidenzia tuttavia Cavandoli, “ha però dato riscontri diversi: il liquidatore giudiziale ha recuperato più di 60 milioni, ma la procedura di liquidazione si è rivelata difficile e onerosa con un passivo residuo di oltre 90 milioni”.

In questo quadro “i soci prestatori non hanno visto sviluppi dal 2013”, quando un’operazione straordinaria di solidarietà intercooperativa, gestita da Legacoop, consentì di raccogliere circa 17,6 milioni per rimborsare il 40% delle somme prestate dai soci che però non furono assegnate proporzionalmente. Il crac della Cmr, conclude Cavandoli, “è molto più di una semplice crisi aziendale, perché ha coinvolto circa 2.500 soci che, insieme alle loro famiglie, hanno perso i risparmi di una vita”.

Si esortano quindi i ministri interpellati a “eliminare il pericoloso velo di silenzio che sta coprendo da troppo tempo il descritto crac, prendere atto della situazione, al fine di adottare i necessari provvedimenti e consentire un equo ristoro delle perdite subite da centinaia di famiglie”.

A rendere ancora più ingarbugliata la matassa, infine, è la denuncia presentata in Procura a Reggio un anno fa da un comitato dei soci prestatori, secondo cui nel periodo che ha preceduto il concordato sono state effettuate delle operazioni preliminari di natura finanziaria non legittime e all’insaputa dei soci stessi, tali da determinare effetti pregiudizievoli sulla procedura aperta.