Caldo, allarme dei sindacati nei cantieri: “Usare ferie”

18 luglio 2023 | 15:08
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Caldo, allarme dei sindacati nei cantieri: “Usare ferie”

Le categorie edili confederali: “Le aziende adottino tutti le misure utili tese ad abbattere il rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori”

REGGIO EMILIA – Allarme caldo nelle fabbriche e nei cantieri di Reggio Emilia e dintorni. La Cgil si appella alle aziende e alle associazioni di categoria perché “evitino situazioni limite e antepongano la salvaguardia della salute dei dipendenti ai fatturati.

Le condizioni di lavoro sono già critiche in diversi settori quali agricoltura, edilizia, manifattura, logistica; l’annunciato ulteriore aumento delle temperature accresce il rischio per questi lavoratori. Le imprese debbono attrezzarsi per impedire che ad andarci di mezzo sua la salute dei lavoratori”.

Lo raccomanda Cristian Sesena, segretario generale della Cgil reggiana, secondo il quale gli strumenti comunque non mancano: “Si deve agevolare la fruizione di ferie e permessi, rimodulare gli orari, anche ricorrere agli ammortizzatori sociali. Tutto ciò assieme allo sforzo per rendere il micro clima nei luoghi di lavoro più accettabile, garantendo alle lavoratrici e ai lavoratori quanto necessario per far fronte alla calura.

Non vorremmo essere costretti – avvisa Sesena in una nota – a far appello all’articolo 44 del Testo unico sulla Salute e Sicurezza che autorizza i lavoratori, in presenza di un rischio concreto per la loro salute, ad abbandonare il posto di lavoro senza conseguenze disciplinari”.

Anche nell’edilizia e non solo, in ogni caso, il problema del caldo si fa più pesante, e quindi “è necessaria massima attenzione e l’applicazione di ogni condizione di sicurezza per i lavoratori”, incalzano le categorie Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil provinciali dopo che le temperature in questi giorni hanno superato i 35 gradi e una tregua ancora non c’è.

“È necessario che le aziende adottino tutti le misure utili (informativa sugli effetti del calore, controllo della temperatura e dell’umidità del luogo di lavoro, predisposizione di aree di riposo ombreggiate, organizzazione di orari e turni di riposo, messa a disposizione di acqua fresca, evitare lavori isolati) tese ad abbattere il rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili, compreso il ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) con causale eventi meteo”, spronano i tre segretari Giulio Nota, Feneal-Uil, Salvatore Cosma, Filca-Cisl Emilia Centrale, e Sabatino Aliberti, Fillea-Cgil.

Relativamente al caldo, tutti evidenziano che il possibile ricorso alla cassa integrazione ordinaria con causale “eventi meteo” è previsto nel caso in cui il termometro superi i 35 gradi, ma “anche con temperature inferiori quando percepite come elevate, come ad esempio avviene in particolari lavorazioni o con un elevato tasso di umidità”.

Tutto questo perché “la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori è un diritto irrinunciabile che in un paese civile deve fare il paio con il lavoro che non può non essere anche sinonimo di sicurezza”, concludono Nota, Cosma e Aliberti.