Bow Wow Studio, vita da partite Iva: “Ci piace contaminare”

4 luglio 2023 | 17:17
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Bow Wow Studio, vita da partite Iva: “Ci piace contaminare”

Siamo andati a scoprire una realtà, in via Ludovico Ariosto, che riunisce tanti professionisti reggiani con professioni e storie diverse

REGGIO EMILIA – Bow Wow Studio è un nuovo spazio per partite Iva che vogliono lavorare insieme in via Ludovico Ariosto 17 che, in poche settimane, ha già riempito la disponibilità di tutte le scrivanie. È una realtà che riunisce tanti coworkers reggiani: a settembre 2023 saranno dodici a condividere lo spazio. Abbiamo intervistato Marco Aldrighi (30 anni), copywriter, sceneggiatore di fumetti e fotografo, Marco Zanichelli (57), art director, Lucia Gabbi (29), fumettista, Stela Mukaj (29), web designer, Camilla Agosti (27), grafica, Andrea Castelli (27), regista e sceneggiatore per il cinema e l’audiovisivo, ed Elisa Teneggi (27), giornalista e autrice multimediale.

Avete tutti professioni e storie diverse. Perché avete deciso di riunirvi come partite Iva?
Ci serviva un ambiente dinamico in cui lavorare e avere scambi tra diversi settori. Ci piace l’idea della contaminazione, così abbiamo deciso di portare avanti questa impronta per fare comunicazione a 360°. Un punto di congiunzione tra noi c’è in realtà, molti di noi vengono dalla Scuola Internazionale di Comics di via Roma, sia come studenti, sia come docenti. Oltre a condividere i costi dell’ufficio riusciamo ad affrontare progetti complessi che il singolo professionista non potrebbe seguire, questo perché abbiamo chi sa disegnare una storia, chi la sa scrivere, chi può programmare il codice per il web, ecc.

Il mondo del lavoro riconosce le vostre professionalità?
Per i fumettisti esordienti, in particolare i disegnatori, la situazione in Italia è tragica, basti pensare che per un volume di 100 tavole si viene pagati circa sui 1.500-2.000 euro lordi e, per completarlo, occorrono anche sei mesi o più di lavoro. Inoltre, essendo prevalentemente partite iva, le tutele per i professionisti del settore ammontano a zero. Sempre in ambito fumettistico, lo stesso si può dire per chi fa lo sceneggiatore. Spesso le retribuzioni non sono sufficienti. Nella pubblicità e nella comunicazione, invece, c’è più riconoscimento, ma nel campo culturale e artistico è dura. C’è anche molta preoccupazione per l’intelligenza artificiale che sta incominciando a insidiare il nostro lavoro.

Pensate davvero che l’intelligenza artificiale sostituirà diversi lavori nel campo della comunicazione?
I lavori che hanno a che fare con la comunicazione e la creatività hanno sempre tratto vantaggio dalle innovazioni tecnologiche, pensiamo solo a come sono cambiate le nostre vite grazie al web o con l’avvento di software come Photoshop, InDesign e Illustrator. In tutti questi casi c’è stato del “movimento tellurico” per noi professionisti, ma ora, con le intelligenze artificiali, è importante fare un distinguo. La parola da affrontare per comprendere meglio la questione è Machine Learning. I software classici sono strumenti utili all’uomo per progettare e finalizzare le sue creazioni, mentre l’obiettivo delle intelligenze artificiali moderne è quello di apprendere automaticamente dei dati  senza essere necessariamente essere programmate o assistite da un operatore, imitando l’intelligenza umana. A oggi, non sappiamo dove porteranno queste tecnologie e, proprio per questo, vanno regolamentate. Non tanto per frenarle, quanto più per tutelare la creatività umana e il diritto d’autore, prima di tutto, e, in secondo luogo, per evitare il fenomeno in crescita delle foto e dei video fake. Il lato positivo? Le macchine, almeno nel breve tempo, non riusciranno a creare produzioni originali, ma soltanto riproduzioni dal valore discutibile che, per il momento, non hanno un vero e proprio mercato.

Parlando invece di tutele ai lavoratori, cosa manca alle partite iva oggi in Italia?
Manca un ente che ci informi per prima cosa. Troppo spesso siamo abbandonati a noi stessi. È un mondo molto caotico e complesso, bisogna davvero sperare di trovare un buon commercialista per capirci qualcosa. Poi ci sono i tempi amministrativi: gestire una partita iva vuol dire perdere decine e decine di ore all’anno per gestire la burocrazia. La questione più mortificante è che, quando hai problemi di salute, lo Stato non ti tutela. Questo fa arrabbiare perché non è vero che siamo evasori e, anzi, paghiamo le tasse come tutti. Se sei una partita iva però sei praticamente obbligato ad avere un’assicurazione privata, perché il sistema non ti tutela. Durante l’emergenza Covid-19, per esempio, siamo stati trattati come gli ultimi e messi sempre in fondo alle esigenze degli altri lavoratori. Un giovane con partita iva, inoltre, ha una quantità di ansia e stress da gestire che, sicuramente, non aiutano la sua sanità mentale. Servirebbero più tutele da questo punto di vista e una maggior informazione all’interno delle scuole.

Reggio Emilia è una città a misura di partita iva e di cultura?
C’è senz’altro del movimento, anche se siamo in provincia. Pensiamo, per esempio, a Fotografia Europea o al Picnic!  Festival, eventi molto quotati nel nostro settore. Ci sono però tantissime possibilità poco sfruttate da mettere in campo. A Reggio Emilia, ancora più che in altre città della nostra regione, c’è un concentrato altissimo di creativi che meriterebbero di essere maggiormente valorizzati. Bisogna dire che questa è anche responsabilità della politica. Siamo tante voci ma scollegate tra loro, dovremmo essere più uniti, e il riconoscimento delle istituzioni aiuta sempre.

Vi siete inseriti bene nel quartiere di Porta Castello?
Sì, abbiamo collaborato con La Sete Beershop di Luca Soncini per l’inaugurazione del nostro studio e, successivamente, per l’evento di beneficienza a favore della popolazione alluvionata della Romagna. Ci piacerebbe anche avere una distesa esterna, per organizzare eventi di live painting e workshop, così da coinvolgere la cittadinanza direttamente dalla strada.

Quali saranno le vostre prossime attività?
Oltre a portare avanti i nostri progetti lavorativi, punteremo molto sugli eventi per il weekend. A partire da settembre, abbiamo in programma diverse mostre, tra cui una con le opere di Michelle Reviglio, un’illustratrice bolognese. In parallelo, organizzeremo dei workshop multi-settoriali dedicati a grafica, fotografia, fumetto, web design, disegno dal vero e tanto altro. Uno di questi sarà un evento interamente dedicato alla sceneggiatura per il cinema, un momento di formazione rivolto a tutta la cittadinanza. Ci saranno poi dei laboratori manuali, in particolare uno sulla lavorazione artigianale della Jesmonite tenuto da Roberta Pellesi.

D.L.D.