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Ricordando Peppino Impastato: il giornalista e attivista che sfidò la mafia

9 maggio 2023 | 18:22
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Ricordando Peppino Impastato: il giornalista e attivista che sfidò la mafia

È il 9 maggio del 1978 quando il giornalista e soprattutto attivista siciliano di Cinisi, viene ucciso per aver sfidato la malavita con la sua radio

ROMA – Il 9 maggio 1978, il giornalista e attivista siciliano Peppino Impastato venne brutalmente assassinato a Cinisi, in provincia di Palermo. Nonostante provenisse da una famiglia considerata mafiosa, Peppino scelse di rompere con il passato e di dedicarsi ad un’attività politico-culturale decisamente antimafiosa, diventando un simbolo di ribellione e lotta ai condizionamenti della mafia.

La sua ironia, durissima, era il fulcro di Radio Aut, radio libera autofinanziata, che usava per denunciare i crimini dei mafiosi della sua Cinisi. Proprio nel 1978, si candidò nella lista di Democrazia Proletaria, vorrebbe essere d’aiuto alla sua comunità. Purtroppo, fu assassinato dalla mafia nella notte tra l’8 e il 9 maggio, ma qualcosa aveva comunque fatto ed ottenuto: gli elettori di Cinisi scelsero di votare comunque il suo nome, riuscendo ad eleggerlo simbolicamente al Consiglio comunale.

Da allora, il fratello Giovanni tiene alto il ricordo di Peppino attraverso la “Casa della Memoria” e continuando a lottare con le idee ed il coraggio di Peppino. La figura di Peppino Impastato rappresenta un simbolo di lotta alla mafia e di ribellione alle sue condizioni, e a 45 anni dalla sua scomparsa, continua ad essere ricordato come un esempio di coraggio e forza di volontà (fonte Dire).