Imprese, crescita del +2,2% nel primo trimestre

25 maggio 2023 | 14:13
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Imprese, crescita del +2,2% nel primo trimestre

Nella media del trimestre gennaio-marzo i livelli occupazionali sono cresciuti dell’1,2% e la cassa integrazione è diminuita

REGGIO EMILIA – Nel primo trimestre 2023 prosegue il momento positivo dell’economia e delle imprese reggiane, sia pure con alcuni segnali di rallentamento. È quanto emerge dall’ultima indagine congiunturale del Centro Studi di Unindustria Reggio Emilia. L’aumento del +2,2% della produzione manifatturiera allontana i timori di recessione alimentati dall’inflazione e dal clima di instabilità internazionale.

Hanno contribuito al miglioramento del quadro complessivo il calo del prezzo dell’energia che favorisce la riduzione dell’inflazione e l’attenuarsi delle difficoltà legate all’approvvigionamento di materie prime e di beni intermedi. Stazionaria l’attività commerciale complessiva del primo trimestre 2023: le vendite hanno registrato un +7,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, con una dinamica più debole sul mercato interno (3,3%) e un aumento sul mercato estero (+8,2%).

Nella media del trimestre gennaio-marzo i livelli occupazionali sono cresciuti dell’1,2% e la cassa integrazione è diminuita. Se da un lato si sono ridotte le criticità legate all’insufficienza di domanda e ai vincoli finanziari, dall’altro è aumentata la difficoltà di reperimento di nuovi addetti, come emerge dall’ultimo rapporto della Camera di Commercio sui dati Excelsior.

Nonostante i numerosi fattori di incertezza, le attese su produzione e vendite per il trimestre aprile-giugno sembrano orientate alla stabilità sia sull’interno, sia sull’estero. La quota di imprese che prevede un incremento della produzione nel breve periodo si attesta attorno al 29%, a fronte di un 18% che ne prevede un calo e il rimanente 53% una stabilità.

“I dati si prestano ad una doppia chiave di lettura. La prima conferma la tenuta delle principali filiere locali e la capacità di riposizionarsi sui mercati e adattarsi ai diversi contesti internazionali, anche i più complicati come quello l’attuale – spiega Roberta Anceschi, Presidente Unindustria Reggio Emilia – La seconda chiave di lettura ci induce invece alla prudenza, perché i problemi che frenano la competitività delle nostre imprese rimangono sul tavolo. In primo luogo quello energetico: nonostante le quotazioni siano in calo, stiamo lavorando con livelli di costo ancora ampiamente superiori a quelli del 2021. A questo si sommano l’inflazione e il rialzo dei tassi. Uno scenario che rischia di rallentare gli investimenti per affrontare la transizione digitale e la sostenibilità. E’ quindi fondamentale adottare misure per sostenere la competitività delle imprese, stimolare gli investimenti e soprattutto contrastare il disallineamento tra domanda e offerta, fenomeno che ostacola la transizione al lavoro dei nostri giovani”.