Figli coppie Arcobaleno, il Consiglio: “Sì a registrazione”

2 maggio 2023 | 18:59
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Figli coppie Arcobaleno, il Consiglio: “Sì a registrazione”

Approvata in aula la mozione di +Europa, Pd e Coalizione civica: “Il sindaco proceda alle registrazioni”

REGGIO EMILIA – Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi proceda, come altri suoi colleghi, con le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali “indicando quali genitori entrambe le persone che si sono consapevolmente assunte la responsabilità della procreazione”.

Lo chiede una mozione sottoscritta da +Europa, Pd e Coalizione civica approvata oggi in Consiglio comunale. Il tema è salito alla ribalta dopo che il prefetto di Milano, applicando le direttive del Governo, ha intimato al sindaco Giuseppe Sala (che aveva fatto valere il suo ruolo di ufficiale di stato civile per permettere questo passaggio) di sospendere le trascrizioni. Alcuni primi cittadini hanno però deciso di sfidare la legge, evidenziando il “vuoto normativo” in materia.

Nella mozione approvata si chiede inoltre a Vecchi di partecipare all’incontro del 12 maggio a Torino, organizzato dai sindaci di Torino, Bologna, Milano, Firenze, Napoli e Bari per lavorare in sinergia sulla tutela dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali e di “organizzare un evento pubblico di informazione e sensibilizzazione, volto ad eliminare i pregiudizi e stereotipi, sulla genitorialità Lgbtqia+”.

Intanto venerdì prossimo torna a Reggio Emilia Marino Maglietta, docente di Milano e ideatore della legge 54/2006 sull’affidamento condiviso dei figli, che il 29 marzo scorso aveva presentato in sala del Tricolore una mozione- respinta- per un registro della bigenitorialità, in cui indicare gli indirizzi di entrambi i genitori separati di un minore, a prescindere da quello con cui il bambino vive. Maglietta presenterà una ricerca sull’applicazione della normativa in materia di affidamento condiviso dei figli.

“Che purtroppo – anticipa il docente – ha confermato pienamente i timori che già si avevano: figli privati del diritto alla bigenitorialità in quanto gestiti in concreto da un genitore solo, la madre, sulla quale grava ogni responsabilità e compito di cura e padri chiamati soltanto a fornire denaro”.