Diritti, in Comune via libera a identità alias per dipendenti

18 maggio 2023 | 15:18
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Diritti, in Comune via libera a identità alias per dipendenti

La giunta approva gli indirizzi per le persone in percorso di transizione di genere

REGGIO EMILIA – Diritti civili: via libera in Comune all’identità “alias” per i dipendenti in percorso di transizione di genere. E’ quanto stabilito dalla Giunta comunale nella seduta di martedì scorso, con una specifica delibera che dà attuazione agli impegni presi tra il 2017 e il 2019 dal tavolo di contrasto all’omotransfobia e per l’inclusione delle persone Lgbtqi+ e a quanto previsto da una mozione sull’autodeterminazione delle persone transgender approvata dal Consiglio comunale il 14 novembre dell’anno scorso.

Nella delibera viene richiamato il contratto collettivo nazione del comparto enti locali sottoscritto a novembre del 2022 che, in merito ai percorsi alias, “afferma di procedere nel garantire la possibilità di un dipendente di richiedere la modifica di nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione”, tranne che nei documenti strettamente personali come ad esempio la busta paga, la matricola, i sistemi di rilevazione e lettura informatizzata della presenza e i provvedimenti disciplinari. In piazza Prampolini basterà presentare una richiesta senza allegare alcuna certificazione medica e firmare “un accordo di riservatezza confidenziale con autocertificazione che ciascun servizio dell’organizzazione del comune dovrà garantire”.

Sempre per quel che riguarda i diritti civili, nelle linee di indirizzo approvate dalla Giunta l’amministrazione reggiana stabilisce inoltre che l’adozione dell’alias va garantita anche alla cittadinanza “per quei servizi che utilizzano un riconoscimento quali ad esempio una tessera (biblioteca, cinema) in quanto rilevante per il rispetto della dignità umana delle persone”.

Vengono infine raccomandati ai vari servizi dell’ente “l’uso di un linguaggio inclusivo dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere di ogni persona”, la “promozione di attività formative e di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti e alla dirigenza sulla prevenzione e contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere” e la la diffusione di informazioni sulle tematiche Lgbt “attraverso tutti i canali di comunicazione interna ed esterna all’amministrazione”.