Siccità, i Verdi di Parma ribadiscono il “no” alla diga di Vetto

18 aprile 2023 | 19:36
Share0
Siccità, i Verdi di Parma ribadiscono il “no” alla diga di Vetto

Ottolini: “Ci si concentri piuttosto su funzioni ecologiche fiume”

REGGIO EMILIA – No alla diga di Vetto, sul fiume Enza, per risolvere il problema della siccità nelle zone a cavallo tra le province di Parma e Reggio Emilia. Lo ribadisce oggi Enrico Ottolini, capogruppo di Europa Verde-Possibile in Comune a Parma, intervenuto in Consiglio comunale sull’opera attesa da anni e oggi invocata da più parti per fronteggiare la crisi idrica del territorio. Ottolini, in premessa, fa però notare che al momento “non è stata finanziata nessuna realizzazione della diga”, ma “sono stati destinati 3 milioni e mezzo di euro (3,2 dal Governo e 300.000 dalla Regione) per uno studio di fattibilità tecnico-economica”.

Inoltre “uno studio sul fabbisogno idrico del bacino dell’Enza è già stato elaborato dall’Autorità di Bacino, che propone tre scenari, in ordine di priorità”. Innanzitutto, spiega il consigliere, “le misure necessarie al risparmio idrico e all’uso razionale della risorsa. Poi azioni come la realizzazione di laghetti consortili e, solo come ultimo scenario, si propone la realizzazione di uno sbarramento dell’Enza, per lo stoccaggio di 27 milioni di metri cubi d’acqua e non di 100, come prevedeva il progetto degli anni 80”.

Il fiume Enza, sottolinea ancora Ottolini, “subisce poi da decenni una progressiva canalizzazione, si stanno perdendo vari habitat e lo stato ecologico già nella zona collinare è classificato ‘non buono’, così come lo stato chimico delle acque sotterranee”. Dunque, “la costruzione di una diga aggraverebbe ulteriormente la situazione di questi servizi ecosistemici, che sarebbero invece da ripristinare e da sostenere”.

Come alternativa Europa Verde spinge per soluzioni come “la realizzazione di piccoli invasi e l’utilizzo delle cave dismesse e delle casse d’espansione a fini di stoccaggio idrico”. E chiede in conclusione che il “dibattito a Parma si apra ai reali problemi del fiume Enza e alle opportunità di una sua riqualificazione e delle funzioni ecologiche a beneficio del territorio e della risorsa idrica”.