Commercio, vendite marzo in calo per quasi metà delle imprese

5 aprile 2023 | 12:51
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Commercio, vendite marzo in calo per quasi metà delle imprese

Il sondaggio di Confcommercio è confortante sui saldi. “Ma serve credito” e manca la manodopera

REGGIO EMILIA – “L’impatto del forte aumento delle bollette e, seppure meno intenso, delle materie prime all’uscita dal periodo più restrittivo del Covid ha messo a dura prova la tenuta dei conti economici delle aziende. Rimettere al centro il lavoro di qualità e ripensare i modelli organizzativi delle imprese in termini di sostenibilità sono i due assi portanti di una strategia imprenditoriale per i prossimi anni”. Lo evidenzia il presidente di Confcommercio Reggio Emilia, Davide Massarini, diffondendo i risultati di un nuovo sondaggio tra i propri associati.

Marzo, emerge dal questionario, per il commercio locale (turismo e servizi inclusi) si è chiuso in linea col 2022 per il 30% delle imprese, in crescita per il 25% e in calo per il 45%. I dati sono simili anche per febbraio (in linea col 2022 per il 33%, in crescita per il 23%, in calo per il 44%) e gennaio (in linea col 2022 per il 32%, in crescita per il 24%, in calo per il 44%). E i saldi? Sono andati meglio dello scorso anno per il 50% delle imprese dei comparti interessati. Sul credito, il 40% ritiene che ne avrà bisogno nel prossimo futuro.

Per più della metà delle imprese con attività nei centri storici della provincia, inoltre, prevale “la preoccupazione per il futuro del proprio centro storico” segnalando in alcuni casi “carenze nella cura e nella sicurezza”. Il 18% delle attività che hanno risposto al sondaggio è alla ricerca di personale, inoltre, e trova difficoltà nel reperirlo, mentre il 29% segnala ancora difficoltà nel trovare prodotti o articoli commercializzati. Per il 68% delle imprese che hanno partecipato al sondaggio Confcommercio, infine, nel proprio mercato di riferimento prevale un clima d’incertezza e di scarsa disponibilità economica che non favorisce i consumi; soltanto il 10% ritiene che ci sia “disponibilità e propensione all’acquisto”.