Case green, Cgil e Sunia: “Riforma giusta, ma servono risorse”

15 marzo 2023 | 11:55
Share0
Case green, Cgil e Sunia: “Riforma giusta, ma servono risorse”

I sindacati: “A Reggio il 77,8% degli immobili è inadeguato per la normativa Ue, urge un piano pubblico per i cittadini”

REGGIO EMILIA – Riqualificare le case che sprecano energia come dice l’Europa? È anche un obiettivo di tutela economica per le migliaia di famiglie che tuttora vivono in alloggi ancora energeticamente inadeguati e costosi. “Se è vero che a Reggio Emilia il 77,8% degli immobili appare non in linea con i requisiti che potrebbero essere previsti dalla normativa che l’Europa si appresta a varare, con necessità quindi di interventi sulla stragrande maggioranza del patrimonio immobiliare cittadino, è altresì vero che il tema necessita di essere gestito senza che presenti aspetti ‘sanzionatori’ per i cittadini”.

Lo evidenziano in città i sindacati Cgil e Sunia, sostenendo che i tempi dettati in ambito europeo, con il 2030 come data dei primi interventi, appaiono “decisamente troppo stretti per consentire un adeguato piano di intervento”. Inoltre “non è pensabile che gli oneri che scaturiranno dalla normativa ricadano interamente sui cittadini proprietari degli alloggi”, aggiungono le sigle in una nota. Per tutto questo, “occorre studiare un piano – raccomandano Camera del lavoro e sindacato degli inquilini – che preveda un solido e sostanzioso sistema di partecipazione pubblica per sostenere i cittadini che dovranno effettuare le opere di adeguamento energetico, con la garanzia che i fondi a disposizione vengano erogati in modo proporzionale, con un sistema che faccia corrispondere a minori fasce di reddito o indicatori familiari maggiore copertura economica”.

Sulle case green, in sostanza, Cgil e Sunia a Reggio Emilia dicono che “la norma, in linea di principio, va quindi nella giusta direzione, ma occorre garantire tempi e risorse adeguate perché il risultato sia effettivamente a beneficio di tutti. Rimane il rischio che questo provvedimento possa non essere sufficiente, in mancanza di serie politiche di investimento su fonti rinnovabili e comunità energetiche”.