Rifiuti pericolosi venduti come materiale edile: imprenditore denunciato

1 dicembre 2022 | 17:11
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Rifiuti pericolosi venduti come materiale edile: imprenditore denunciato
Rifiuti pericolosi venduti come materiale edile: imprenditore denunciato
Rifiuti pericolosi venduti come materiale edile: imprenditore denunciato

Il titolare di un impianto di gestione di rifiuti nella Bassa reggiana e’ accusato di frode in commercio, smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, abusivismo edilizio e violazioni di tipo paesaggistico ed idraulico

REGGIO EMILIA – Frode in commercio, smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, abusivismo edilizio e violazioni di tipo paesaggistico ed idraulico. Sono i reati contestati dalla Procura di Reggio Emilia ad un imprenditore residente in Veneto, titolare di un impianto di gestione di rifiuti nella Bassa reggiana. L’uomo è accusato di aver venduto rifiuti pericolosi, spacciati per materiale recuperato per l’edilizia.
Tutto è iniziato quando, durante un controllo, i carabinieri hanno notato del materiale “anomalo” nei pressi di un cantiere destinato all’edificazione di alcune stalle.

Utilizzando anche dei droni i militari sono risaliti all’impianto di provenienza degli inerti, risultato essere di un’azienda destinata proprio al recupero di rifiuti edili, dove sono state riscontrate diverse irregolarità. In primo luogo è emerso che il cosiddetto “aggregato misto” prodotto nell’attività era da ritenersi a tutti gli effetti un rifiuto pericoloso, posto tuttavia in vendita con tanto di marcatura “CE”. Nel sito i Carabinieri hanno inoltre riscontrato difformità rispetto agli atti autorizzativi e violazioni, oltre che del Testo Unico Ambientale, anche di tipo urbanistico ed edilizio. Ad esempio lo stoccaggio di ingenti cumuli di rifiuti e materiale destinato all’edilizia in aree a destinazione agricola.

Alcuni cumuli erano situati a pochi metri da un confinante corso d’acqua, mentre nel piazzale dell’azienda, i pozzetti di raccolta delle acque (a tutti gli effetti reflui industriali) erano sepolti da detriti. L’intero impianto è stato sequestrato e il provvedimento è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Emilia. In totale sono risultati stoccati illecitamente oltre 10.000 metri cubi di materiale, pari a circa 16.000 tonnellate. Presenti anche sostanze come amianto e metalli pesanti che erano gestiti senza autorizzazione.

Oltre all’impianto di recupero è stato sequestrato un cantiere edile a pochi chilomteri di distanza, dove circa 5000 tonnellate di rifiuti pericolosi sarebbero state vendute come già recuperate e utilizzate per realizzare un piazzale, con un profitto non dovuto per l’impresa che si aggira intorno ai 16.000 euro. Da qui è stata ravvisata l’ipotesi di reato di frode in commercio.