Mafie, sequestrati beni per 300mila euro a imprenditore “vicino” ai Grande Aracri

20 dicembre 2022 | 15:20
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Mafie, sequestrati beni per 300mila euro a imprenditore “vicino” ai Grande Aracri

Le indagini sono partite da un’interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Reggio Emilia contro una serie di aziende riconducibili all’imprenditore calabrese indagato

REGGIO EMILIA – Un sequestro preventivo di beni e quote di nove società per un valore di 300.000 euro è stato eseguito oggi nei confronti di Roberto Soda, un imprenditore 53enne originario di Crotone, ma residente in Emilia, ritenuto “attiguo” alla cosca di ‘ndrangheta legata alla famiglia Grande Aracri di Cutro. Il provvedimento, eseguito dalla Guardia di Finanza su delega della Direzione nazionale antimafia, è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Bologna.

Le indagini sono partite da un’interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Reggio Emilia contro una serie di aziende riconducibili all’imprenditore indagato che, inizialmente, erano state inserite nel circuito delle imprese preposte alla ricostruzione post sisma 2012. L’attività investigativa ha poi rilevato da un lato una evidente sproporzione patrimoniale rispetto alla capacità reddituale lecita dell’uomo e dall’altro “elementi significativi” in ordine alla sua pericolosità sociale. Questo in particolare per “l’asservimento delle sue attività economiche, con l’emissione di false fatturazioni” agli interessi della cosca, per conto della quale avrebbe agito anche come prestanome.

Roberto Soda e’ stato indagato anche nell’indagine Billions relativa a un maxi giro di fatture false

Il sodalizio di ‘ndrangheta dei Grande Aracri, che agiva in Emilia con epicentro a Reggio Emilia, è stato al centro del maxi processo Aeemilia del 2015 (oltre 70 condanne confermate in Cassazione) e, nei giorni scorsi, del processo “Grimilde” che si è concluso in primo grado con 11 condanne.