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La Fiom: “Agli operai le briciole, giusto lo sciopero di Cgil e Uil”

9 dicembre 2022 | 12:05
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La Fiom: “Agli operai le briciole, giusto lo sciopero di Cgil e Uil”

Il segretario Simone Vecchi: “Il 2022 verrà ricordato come l’anno nefasto in cui il 12% del reddito dei lavoratori passa dalle loro tasche ai profitti delle imprese”

REGGIO EMILIA – “Il governo è lontano dai problemi reali delle persone, e la maggioranza parlamentare non sta facendo nulla per difendere i salari dall’inflazione, ma se i lavoratori non scioperano, se non manifestano, difficilmente ci saranno modifiche alla Manovra 2023, che per operai e impiegati contiene solo briciole”.

Così si apre la nota della Fiom Cgil di Reggio Emilia che aderisce allo sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil e Uil Emilia-Romagna. Negli ultimi due mesi le fabbriche metalmeccaniche sono state attraversate da un’ondata di assemblee sindacali in occasione del congresso; per la Fiom “una grande opportunità di ascolto di quello che pensano i lavoratori”.

Scrive la Fiom: “Abbiamo svolto ben 699 assemblee sindacali in due mesi, ma non abbiamo trovato un operaio che dicesse che era soddisfatto della politica del Governo. L’inflazione in doppia cifra fa paura e la mancanza di risposte fa arrabbiare”.

Dice il segretario provinciale della Fiom, Simone Vecchi: “Facciamo appello ai lavoratori metalmeccanici reggiani: non importa se alle ultime elezioni vi siete astenuti, oppure avete votato al centro a sinistra o a destra, se non ci mobilitiamo e non continueremo a mobilitarci, le conseguenze le pagheremo per i prossimi decenni. I profitti aumentano e i salari calano, per questo in tutte le aziende stiamo chiedendo alle imprese di fare uno sforzo nei confronti dei dipendenti riconoscendo aumenti di stipendio, ma questo non sarà sufficiente a salvaguardare il potere d’acquisto se non interviene anche il Governo con una più equa redistribuzione fiscale”.

Negli ultimi venti anni la tassazione dei profitti d’impresa è passata dal 37% al 24%, mentre le trattenute in capo al lavoro dipendente non hanno fatto altro che aumentare.

Continua Vecchi: “Il 2022 è l’anno dell’ingiustizia fiscale, i lavoratori pagano bollette della luce e del gas doppie, vedono aumentare persino le spese alimentari, tutto per colpa della speculazione finanziaria. Questi aumenti si traducono immediatamente in dividendi degli utili delle grandi imprese finanziarie che stanno speculando su gas, petrolio e grano, ma questo Governo che doveva difendere gli italiani, in realtà sta difendendo gli interessi della finanza mondiale, perché questi assurdi profitti fa finta di non vederli”.

E aggiunge: “Senza una tassazione degli extra-profitti che permetta di ridurre le tasse in capo a lavoratori e piccole imprese, il 2022 verrà ricordato come l’anno nefasto in cui il 12% del reddito dei lavoratori passa dalle loro tasche ai profitti delle imprese”.

La nota della Fiom di Reggio prosegue ricordando che “l’inflazione è a tempo indeterminato, è come una tassa aggiuntiva che può essere limitata solo se i contratti nazionali, i contratti aziendali, e la tassazione del lavoro insieme definiscono aumenti di retribuzione netta in maniera strutturale. Affrontare l’inflazione solo attraverso una tantum, come ha fatto il Governo Draghi o come propone questo Governo, è sbagliato ed ipocrita: servono provvedimenti definitivi”.

Per la Fiom di Reggio Emilia “è surreale che si facciano discussioni sui Pos quando la gente non arriva a fine mese, quando la precarietà aumenta e il governo reintroduce i voucher, quando il servizio sanitario peggiora e il governo riduce ancora le risorse e soprattutto quando chi in campagna elettorale aboliva la Legge Fornero e adesso la applica alla virgola”.

I delegati della Fiom nella nostra provincia stanno già raccogliendo le adesioni per i pullman che partiranno da S. Ilario, da Scandiano, da Guastalla e dalle maggiori aziende metalmeccaniche del territorio.

Conclude Vecchi: “Dobbiamo lottare, non abbiamo alternative e chi non lotta poi non potrà lamentarsi della propria condizione”.

La manifestazione del 16 dicembre è in continuità con un anno di mobilitazioni sia a livello nazionale che nel territorio: non solo scioperi aziendali per i contratti interni, ma anche manifestazioni a Roma della Cgil il 18 giugno e l’8 ottobre, oltre alle iniziative dei delegati a Bologna a fine settembre.