Morto nel pozzo, il Gip scarcera i familiari di Pedrazzini

16 maggio 2022 | 14:07
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Morto nel pozzo, il Gip scarcera i familiari di Pedrazzini

Il giudice ha disposto l’obbligo di dimora solo per il reato di soppressione di cadavere e non per i reati di omicidio e sequestro di persona. Non ha convalidato i fermi

REGGIO EMILIA – Escono dal carcere i tre indagati per la morte di Giuseppe Pedrazzini, 77enne trovato in un pozzo vicino a casa a Toano la sera dell’11 maggio. Il Gip Dario De Luca ha applicato al genero Riccardo Guida, alla figlia Silvia Pedrazzini, alla moglie Marta Ghilardini, la misura cautelare dell’obbligo di dimora e di firma.

Secondo i loro difensori, avvocati Ernesto D’Andrea e Rita Giglioli “non ci sono indizi”. La Procura, che coordina le indagini dei carabinieri, aveva chiesto la custodia in carcere. Il giudice ha disposto l’obbligo di dimora solo per il reato di soppressione di cadavere e non per i reati di omicidio e sequestro di persona. Non ha convalidato i fermi.

I tre risultano indagati anche per truffa, in relazione al percepimento della pensione dell’anziano parente, nel periodo in cui era scomparso. Nel corso dell’udienza davanti al Gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e la figlia ha fatto alcune dichiarazioni “per chiarire un’intercettazione ambientale”, ha spiegato il difensore. La moglie ha l’obbligo di dimora nel comune di Toano, mentre figlia e genero a Taranto, dove hanno una casa: dovranno presentarsi quotidianamente a firmare negli uffici della polizia giudiziaria.