Cna, le proposte dell’associazione per la montagna

31 maggio 2022 | 15:24
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Cna, le proposte dell’associazione per la montagna

Viabilità, promozione del turismo e un nuovo sito per i materiali di risulta al centro di tre progetti per l’Appennino reggiano

REGGIO EMILIA – Le imprese montane chiedono aiuto a Cna per contrastare il progressivo spopolamento del territorio a cui conseguono inevitabilmente la perdita dei servizi e l’effetto “slittamento” verso la pianura. Un tema centrale nelle azioni dell’associazione, ma che oggi torna con maggior forza dopo gli anni di emergenza sanitaria e la situazione internazionale a dir poco turbolenta.

Una richiesta pressante emersa a gran voce, in realtà, già nel corso dei direttivi dell’inverno 2019 prima dell’avvento del covid, che ha costretto il rinvio delle attività che oggi Cna è pronta a mettere in campo per dare risposte ai suoi associati e a tutta la comunità montana.

Nel corso della conferenza stampa odierna, il direttore generale Cna Azio Sezzi, il presidente Cna Area Montagna Roberto Pighini, il responsabile Cna Area rappresentanza territoriale Mauro Panizza, hanno presentato i dati ottenuti monitorando l’andamento di 47 imprese del territorio (rappresentative degli associati Cna per dimensione, fatturato e attività economica) negli ultimi 30 mesi e i progetti elaborati al fine di trovare soluzioni efficaci alle necessità degli imprenditori.

Nello specifico, il direttore generale Sezzi ha illustrato il dossier elaborato che verrà inviato a tutti gli stakeholder del territorio: “Vogliamo aprire un confronto allargato intorno a questi temi cruciali per una comunità importante e molto legata al territorio come quella montana. Purtroppo, ad oggi i problemi che ci hanno sottoposto gli imprenditori sono condivisi anche dagli enti e le istituzioni, le soluzioni un po’ meno. Cna vuole porsi da collettore per far sì che i bisogni siano trasformati in proposte concrete e soprattutto fattibili in tempi certi. Per farlo occorre lavorare in sinergia con tutti gli attori presenti sul territorio, pubblici e privati”.

Dello stesso avviso il presidente Cna Area Montagna Roberto Pighini che ha aggiunto: “Questa è solo la prima fase. I problemi sono tanti, ma dobbiamo partire ad affrontare un punto per volta, sensibilizzando gli amministratori sui temi ad oggi più pressanti. Lo spopolamento della montagna è uno di questi”. Altro tema centrale è la promozione della filiera del turismo, che come ha sottolineato Mauro Panizza va sicuramente incrementato anche con il mantenimento di appuntamenti ormai entrati nella tradizione: “La Festa del pane dei panificatori CNA quest’anno tornerà alla Fiera di San Michele dopo due anni di assenza. Una manifestazione che avevamo sospeso causa covid e che gli imprenditori ci chiedono a gran voce di riproporre. Cogliamo l’occasione per lanciare un appello per la ricerca di volontari allo stand CNA”.

SCENARIO ECONOMICO DAL 2020 AD OGGI

Nel 2020, le imprese coinvolte hanno registrato, a parte alcune eccezioni, un calo del fatturato, che varia tra il 4 e l’80%. I settori più colpiti sono stati il commercio al dettaglio, la ristorazione, la ricezione alberghiera e i servizi alla persona (in qualche modo collegati al turismo), e il trasporto persone, che trascina con sé l’automotive (autocarrozzieri, meccanici e gommisti). Hanno retto meglio l’alimentare (in particolare le produzioni collegate alla grande distribuzione), il sanitario e le imprese produttive e strutturate, inserite in filiere solide.

Il giudizio complessivo finale sull’andamento dello scorso anno è sostanzialmente positivo. L’anno si chiude infatti certamente meglio del 2020, ma non tutti hanno recuperato i livelli di fatturato pre-Covid 19. In particolare, sembrano avere recuperato la filiera del turismo, in virtù di una ripresa (seppure parziale) della mobilità, e il settore edile ed impiantistico, grazie alla spinta causata dal pacchetto di bonus e superbonus messi a disposizione del mercato.

Oggi, accanto ad alcune tendenze di “apertura”, come la ripresa dei viaggi, delle gite scolastiche e degli eventi, assistiamo a rincari generalizzati (gas, energia elettrica, carburanti, farina e così via) e a difficoltà di reperimento delle materie prime e dei componenti che le imprese non riescono a “scaricare” sui prezzi finali.

LE RICHIESTE DELLE IMPRESE A CNA

Il primo tema ricorrente nelle riflessioni sullo sviluppo della montagna è la viabilità. Risultano assegnati nel complesso 5,146 milioni di euro di finanziamenti ministeriali alla Provincia di Reggio Emilia per interventi straordinari di manutenzione della rete viaria volti a migliorare l’accessibilità e la sicurezza dell’Area Interna “Appennino Emiliano”. Per gli anni 2022-2026 si deve predisporre un piano quinquennale con ultimazione dei lavori entro il 30 marzo 2026. CNA si farà carico del monitoraggio degli avanzamenti dei lavori su tratti specifici considerati cruciali dagli imprenditori.

Altre criticità segnalate dalle imprese riguardano in primis la burocrazia e la necessità di ulteriori provvedimenti a sostegno delle imprese più colpite dalla crisi, con modalità più semplici e rapide e tenendo conto non del codice Ateco (che a volte ha consentito di proseguire “tecnicamente” l’attività pur nell’assoluta mancanza di lavoro) ma delle effettive perdite sul fatturato registrate. Altro tema, la difficoltà di reperimento di figure professionali idonee, su molteplici settori. CNA Reggio Emilia, attraverso l’Area Education, è già da tempo impegnata nella collaborazione con scuole e Università per orientare e intercettare giovani talenti; ne è un esempio l’ultimo Job Day promosso in collaborazione con il Convitto Corso di Correggio a cui hanno partecipato anche diverse imprese della montagna.

Infine, gli ultimi due punti riguardano un forte invito a proseguire con la lotta all’abusivismo e l’esigenza di un serrato confronto con i soggetti pubblici locali (dalla Unione dei Comuni al Parco dell’Appennino) sulle strategie di sviluppo dell’area e sull’allocazione delle risorse attualmente disponibili e future (anche alla luce dei finanziamenti legati al PNRR e alla strategia nazionale per le aree interne di cui parlavamo prima) al fine di valorizzare le pmi e le imprese artigiane.

 I TRE PROGETTI CNA PER L’APPENNINO REGGIANO IN SINTESI:

  1. monitoraggio di tre tratti stradali dell’Appennino reggiano (SP 9 delle Forbici, Felina-Villa Minozzo-Civago; SP 15 Sparavalle-Ramiseto-Miscoso-Confine Massa; SP 108 Pista Gatta-Pianello) per verificare le criticità e gli interventi pubblici programmati;
  2. mappatura delle imprese associate CNA operanti nella filiera del turismo (ristoranti, alberghi, trasporto persone, commercio, artigianato artistico, agroalimentare) finalizzata alla creazione di una landing page dedicata alla loro promozione e valorizzazione;
  3. studio di fattibilità per l’individuazione di un sito in area appenninica per il deposito dei materiali di risulta delle imprese operanti nel settore scavo e movimento terra, alla luce della saturazione dei siti precedentemente attrezzati e delle inevitabili e pesanti conseguenze in termini di costi, traffico e inquinamento dell’obbligo di trasportare tali materiali sino alla “Cava Spalletti” di Montecchio Emilia.