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EGO International, gli States e l’internazionalizzazione delle PMI

13 marzo 2020 | 09:54
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EGO International, gli States e l’internazionalizzazione delle PMI

REGGIO EMILIA – La buona propensione all’export delle aziende del reggiano ed emiliane è ben nota da tempo. La regione ha saputo negli ultimi decenni distinguersi come una delle più dinamiche, soprattutto sul piano della vendita all’estero. Si tratta di una tendenza che continua a dare frutti, rappresentando per le imprese locali un’opportunità di crescita interessante e redditizia. L’ultima notizia riguarda le imprese agroalimentari che puntano a vendere i propri prodotti negli Stati Uniti.

Il tema è oggetto di un’iniziativa presentata recentemente dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, che con il progetto ‘Digital Export in USA’ vuole incentivare le aziende del settore a sfruttare il marketplace Amazon.com per collocare le proprie merci un mercato dal ricco potenziale. La forza del comparto agroalimentare locale è infatti nota, ed è spesso stata lodata dalle agenzie specializzate nell’internazionalizzazione.

A commentare i trend dell’export emiliano è EGOInternational: l’azienda riminese ha spesso pubblicato sul suo blog recensioni e opinioni interessanti sul tema, affrontando gli aspetti e le diverse sfaccettature dell’internazionalizzazione delle PMI.

I punti di forza del ‘sistema Emilia’: le opinioni di EGO International

Commentando le performance del tessuto produttivo emiliano, EGOInternational aveva posto l’accento sul ruolo dell’export nel sostenere il ‘sistema Emilia’, a buon diritto una delle locomotive economiche del Paese. Secondo le stime e le recensioni condivise sul blog di EGO International, nella regione sarebbe presente, in media, un’impresa ogni dieci abitanti: un dato che fa comprendere anche la dimensione ridotta delle aziende locali. Non si parla solo delle eccellenze della “motor valley”, vero polo per tutto quello che riguarda la manifattura meccanica, ma anche della “food valley”, corrispondente grosso modo all’area del parmense, ma non solo. Si pensi per esempio al numero di DOP e IGP: dopo Parma (al primo posto in Italia, con un valore economico complessivo di oltre 1100 milioni di euro), si posizionano Modena (600 milioni) e Reggio Emilia (oltre 500 milioni). EGO International fornisce un’interessante stima dei settori che possono vantare un maggior numero di prodotti ‘protetti’ da certificazione: secondo le opinioni dell’azienda i vini rappresentano la metà del totale, seguiti da liquori, formaggi, prodotti a base di carne e birra. Non è difficile capire il motivo dietro all’impegno delle istituzioni locali per incentivare l’export agroalimentare anche al di fuori delle destinazioni più ‘tradizionali’, nell’Unione Europea.

Le recensioni di EGO International sulle opportunità negli States

I dati più recenti sul rapporto commerciale tra Italia e Stati Uniti sono certamente incoraggianti, con numeri annuali che superano i 40 miliardi di euro di merce esportata. Le recensioni di EGO International in merito alle cifre relative allo scorso anno, condivideva opinioni positive, evidenziando il trend in crescita. Ottimi segnali vengono dal settore enologico, per esempio, con gli Stati Uniti che, insieme alla Gran Bretagna, si confermano i migliori estimatori di vino italiano, preferendolo alla concorrenza francese. Le sfide per le imprese che affrontano questo mercato sono però diverse: la ricerca di buyers, il saper misurarsi con regolamenti e dazi ben diversi da quelli europei sono aspetti da valutare in fase di pianificazione del percorso di internazionalizzazione. In generale, tuttavia, gli States possono offrire agli imprenditori emiliani – e non solo – un importante bacino di clienti. Si tratta dunque certamente di un’opportunità da non sottovalutare per la crescita economica delle PMI locali.