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Migranti e sicurezza, stretta su permessi e revoca dell’asilo

24 settembre 2018 | 17:34
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Migranti e sicurezza, stretta su permessi e revoca dell’asilo

Via libera dal Consiglio dei Ministri al decreto Salvini. “Un passo in avanti per rendere l’Italia più sicura”, ha commentato su Fb il ministro degli Interni. ‘Via tutti i campi rom entro fine legislatura’, ha annunciato Salvini. Le novità sull’immigrazione e sulla sicurezza

REGGIO EMILIA – Il governo dà il via libera al decreto che unifica i testi su sicurezza e migranti. Soddisfatto il ministro Salvini, che parla di ‘passo in avanti per un’Italia più sicura’ e assicura che non viene leso alcun diritto fondamentale. “#DecretoSicurezza, alle 12.38 il Consiglio dei Ministri approva all’unanimità! Sono felice. Un passo in avanti per rendere l’Italia più sicura”, ha scritto Salvini, su Fb.

“Non lediamo nessuno diritto fondamentale: se entri a casa mia e spacci ti accompagno da dove sei arrivato”: ha poi spiegato il ministro in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Se sei condannato in via definitiva è di buon senso toglierti al cittadinanza”, ha aggiunto. “Per i richiedenti asilo – ha spiegato il vicepremier – lo stop alla domanda si avrà in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado. Questa è stata una delle mediazioni aggiunti e suggerite”.

“L’obiettivo è chiudere tutti i campi rom entro la fine della legislatura”, ha detto poi il ministro Salvini. “In un quadro di assoluta garanzia dei diritti delle persone e dei Trattati, andiamo a operare una revisione per una disciplina più efficace”, ha detto il premier, Giuseppe Conte, aggiungendo: “Ci sono norme contro la mafia e il terrorismo”. “Non cacciamo nessuno dall’Italia dall’oggi al domani, ma rendiamo più efficace il sistema dei rimpatri”.

“Rispetto all’ordinaria formulazione abbiamo unificato in un’unica struttura normativa, più funzionale anche in ragione della complementarietà delle materie, i testi su migranti e sicurezza – ha detto Conte -. L’obiettivo è riorganizzare l’intero sistema di riconoscimento della protezione internazionale per adeguarla agli standard europei. Ci siamo accorti che c’erano disallineamenti significativi rispetto ad altri Paesi europei”.