Manovra, Di Maio punta al modello Macron: “Misure in deficit”

24 settembre 2018 | 17:29
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Manovra, Di Maio punta al modello Macron: “Misure in deficit”

Il vicepremier risponde su Instagram alle domande sulla legge di Bilancio che ‘aiuta gli ultimi’. E poi si scaglia contro la Francia che per finanziare la sua manovra ha un rapporto deficit-pil al 2,8%

REGGIO EMILIA – “Ci siamo riuniti stamattina per la manovra economica, continueremo nel pomeriggio, stiamo curando tutti i dettagli sino a quando delibereremo la nota aggiuntiva al Def” ha detto il premier, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi facendo il punto sulla manovra e annunciando il prosieguo del vertice con i ministri Giovanni Tria, Paolo Savona, Riccardo Fraccaro, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e i viceministri al Mef Massimo Garavaglia e Laura Castelli.

“Sulla manovra ci sono sempre progressi, mi hanno chiesto se c’è la fumata bianca…E’ tutta una fumata bianca che esce dal mio ufficio…”. Fonti vicine al governo precisano che “sulla manovra si è arrivati a un punto importante e sono stati fatti passi in avanti decisivi”.

Intanto la Francia prevede per l’anno prossimo un taglio delle tasse pari a 24,8 miliardi di euro, nel tentativo di dare impulso all’economia e creare più posti di lavoro. Per finanziare la misura, il deficit pubblico del Paese dovrebbe aumentare dal 2,6% del Pil di quest’anno al 2,8% l’anno prossimo, comunque sotto al 3%. Il vicepremier di Maio non si lascia sfuggire l’occasione di commentare duramente con un post su instagram. “La Francia per finanziare la sua manovra economica farà un deficit del 2,8%. Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. In Italia come in Francia”.

E’ appunto il deficit il nodo su cui il governo sta ragionando negli incontri che si susseguono a Palazzo Chigi sulla Nota di aggiornamento al Def e sulla successiva legge di bilancio. Tra la linea che vorrebbe fissare l’asticella all’1,6% del Pil e quella che invece chiede di avvicinarsi alla ‘soglia psicologica’ del 2% (se non addirittura sfondarla), potrebbe essere trovata una soluzione di compromesso, fissando nella Nota di aggiornamento al Def il rapporto all’1,8/1,9%.

Il livello finale di deficit, spiegano fonti di governo, dovrà comunque garantire che il debito continui sul suo percorso di discesa e che il saldo strutturale possa migliorare pur lievemente o quanto meno non peggiorare. Decisioni definitive non sono state ancora prese e il lavoro sta andando avanti in modo condiviso anche in queste ore.

E sempre sul social Di Maio lancia un filo diretto con i suoi follower sulla “manovra del popolo” che “aiuta gli ultimi e fa la guerra ai potenti”. “Dentro – scrive – ci saranno il reddito di cittadinanza, il superamento della Fornero e i soldi per i truffati delle banche”. E ad un follower che gli chiede se ci saranno tagli alla sanità risponde: “Ti garantisco che non ci saranno tagli ai servizi sanitari. Neppure un taglietto. La salute dei cittadini è la cosa più importante. Dobbiamo allontanare i dirigenti politicizzati, eliminare gli sprechi e fare nuove assunzioni”.

Il vicepremier annuncia poi per fine mese il Dl Fisco, carcere per gli evasori
“Le sanzioni per chi dichiara il falso sono pesantissime. Non ci sarà nessuna pietà per chi cerca di fregare lo Stato e gli altri cittadini. In ogni caso, i furbi non vanno premiati e infatti a fine settembre nel decreto fiscale verrà previsto il carcere per chi evade”. Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio, rispondendo su Instagram a una domanda sul rischio che i lavoratori in nero possano prendere il reddito di cittadinanza che il M5S vuole inserire nella prossima manovra.

“Manterremo le promesse a i conti in ordine” ha detto Luigi Di Maio, parlando della Manovra al termine dell’incontro all’Ilva di Genova. “Possiamo andare fin dove dobbiamo finanziare misure”, ha aggiunto.

Confindustria, Boccia: “Manovra banco di prova del governo”
La manovra lo “abbiamo detto, è il grande banco di prova di questo governo. Auspichiamo che ci siano anche spazi per alcuni provvedimenti legati alla crescita e all’occupazione, che vada oltre i fini che il governo legittimamente si è dato nel suo programma (flat tax e pensioni e reddito di cittadinanza), ma occorre ricordare che in una visione di medio-lungo termine il Paese ha bisogno di crescere”.

Lo ha detto, a margine dell’apertura del Cersaie a Bologna, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Abbiamo fatto alcune proposte, alcune non sono molto costose, altre addirittura” necessitano “di pochissime risorse, ma – ha concluso – hanno un alto impatto sull’effetto sull’economia reale”.

“Le parole dei ministri Savona e Tria, di stare cioè nelle regole del gioco e a saldi quasi invariati senza fare ricorso al deficit, sono elementi che mettono in tranquillità il Paese. Il Paese non può elevare il suo debito pubblico, deve elevare la sua crescita: è una cosa un po’ diversa”. Lo ha detto, a margine dell’inaugurazione del Cersaie a Bologna, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.