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Disastro di Genova, le vittime sono 37

15 agosto 2018 | 08:07
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Disastro di Genova, le vittime sono 37

Si scava senza sosta per estrarre le vittime dalle macerie del ponte Morandi. Sul posto squadre dei vigili del fuoco di Reggio

REGGIO EMILIA – Sale il bilancio delle vittime del crollo del viadotto Morandi a Genova: secondo gli ultimi dati forniti dalla Prefettura, il conto è salito a 37 morti, di cui 5 ancora senza identità. Tra loro anche un bambino di 8 anni e due ragazzini di 12 e 13 anni. Della imponente macchina dei soccorsi fanno parte anche le unità cinofile dei Vigili del Fuoco partire in elicottero da Reggio Emilia: il velivolo, partito dall’aeroporto Marconi di Bologna, a Reggio ha caricato anche personale dei VdF di Bologna. Pronte a partire in caso di richiesta da Genova anche le squadre del Saer (soccorso alpino) reggiano e la protezione civile: l’esperienza nelle operazioni in caso di sisma (a Genova si opera con protocolli per questo tipo di emergenza) e alluvione hanno reso il personale reggiano particolarmente versatile. Dal comando di via Della Canalina è partita anche un’autoscala con due uomini a bordo. La Regione ha disposto un censimento dei posti letto di rianimazione per eventuali ricoveri urgenti, il Santa Maria Nuova ha assicurato la disponibilità di due posti anche se per il momento pare che gli ospedali genoivesi possano gestire i feriti.

Al momento i feriti sono 16, tra cui 12 in codice rosso: una persona è stata infatti dimessa nella tarda serata di ieri. Le ricerche dei corpi e di eventuali superstiti sono andate avanti tutti la notte e proseguiranno nelle prossime ore. Le squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato sui due lati del Polcevera in cui ci concentrano le macerie e anche nel letto del torrente.

Due delle tre aree di ricerca sono state bonificate: si tratta di quella che si trova sul lato sinistro del fiume, dove ci sono i depositi dell’Amiu e di quella nel greto del torrente Polcevera, dove ci sono i resti di diversi mezzi pesanti e di auto schiacciate. Le ricerche invece continuano nella zona della ferrovia. “C’è il rischio che altre parti del ponte possano crollare, per questo motivo abbiamo sfollato le persone da tutti gli edifici circostanti”, ha detto uno dei soccorritori al lavoro nei pressi del ponte crollato.

Al momento del crollo transitavano 30-35 autovetture e tre mezzi pesanti.

Gli sfollati sono 440, costretto a lasciare la propria abitazione a seguito del crollo: hanno trovato ospitalità presso parenti ed amici, ma anche nelle strutture predisposte dal Comune di Genova. Il numero potrebbe aumentare poiché sono ancora in corso le valutazioni sugli sgomberi.