Stu Reggiane, una perdita di 5,3 milioni: ma è solo contabile

24 maggio 2018 | 12:23
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Stu Reggiane, una perdita di 5,3 milioni: ma è solo contabile

Nel piano “non si evidenzia nessun problema economico o finanziario” fino al 2022. Il primo capannone operativo sara’ il numero 18, occupato da otto aziende

REGGIO EMILIA – Il “buco” si vede ma in realta’ non c’e’. Si puo’ riassumere cosi’ il risultato dell’esercizio 2017 di Stu (societa’ di trasformazione urbana) Reggiane, formata dal Comune di Reggio Emilia e Iren Rinnovabili, al timone del progetto del parco dell’innovazione nei capannoni delle ex officine Reggiane e della riqualificazione del vicino quartiere di Santa Croce. Nel bilancio approvato dall’assemblea dei soci lunedi’ scorso, si registra infatti una perdita di 5,3 milioni.

Si tratta pero’, sottolinea l’amministratore delegato della Stu Luca Torri, di un passivo “puramente cartolare”, dovuto ai complessi meccanismi di calcolo imposti alla societa’ dalla sua particolare natura pubblico-privata. I conti “macro” che certificano l’equilibrio finanziario della societa’ sono infatti presto fatti: i 35 milioni di costi previsti sono coperti da 22 milioni di ricavi e 13 milioni di finanziamenti pubblici assegnati dal ministero delle Infrastrutture (vinti con un bando, ndr) e dalla Regione.

Le entrate della Stu derivano poi da due principali canali: le quote che le aziende private che si installeranno da quest’estate nei capannoni delle Reggiane pagano per gli spazi e, appunto i finanziamenti statali. Questi ultimi pero’, per ragioni tecniche, non possono essere inseriti direttamente tra i ricavi, ma vengono trasferiti al Comune di Reggio Emilia che li “gira” alla Stu, sotto forma di aumento di capitale. Da qui lo sbilanciamento tra costi e ricavi che porta al bilancio negativo del 2017.

Le perdite comunque non restano insolute ma vengono ripianate diminuendo per la cifra corrispondente (in questo caso 5,3 milioni, ndr) il capitale sociale, che risulta oggi di 20,4 milioni (di cui 10,2) versati. La correttezza del meccanismo rispetto alla normativa finanziaria, informa la Stu, e’ confortato dal parere di un consulente qualificato. Nel frattempo lunedi’ scorso i soci hanno anche approvato il piano economico finanziario aggiornato della societa’, atteso da diversi mesi, e piu’ volte reclamato in Consiglio comunale dalle opposizioni che non hanno votato le ultime delibere relative alla societa’.

Nel piano “non si evidenzia nessun problema economico o finanziario” fino al 2022, cioe’ quando il parco dell’innovazione sara’ pienamente operativo e perfino fino al 2038, quando le aziende insediate negli spazi dei capannoni, avranno finito di pagarli. “La Stu di Reggio Emilia – dice il presidente Giulio Santagata – e’ oggi un modello unico: il nostro obiettivo non e’ fare speculazione immobilliare, ma restituire alla citta’ un’area riqualificata e attrattiva”. Solo con questo tipo di societa’, aggiunge l’assessore al Bilancio Daniele Marchi, “e’ stato possibile realizzare un cosi’ vasto progetto urbano, che la pubblica amministrazione da sola non avrebbe potuto realizzare”. Pienamente confermato, da ultimo, il cronoprogramma dei lavori. Il primo capannone operativo sara’ il numero 18, occupato da otto aziende.