Novi Arredo compie 30 anni: “Noi, più forti del terremoto”

24 maggio 2018 | 13:19
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Novi Arredo compie 30 anni: “Noi, più forti del terremoto”
Novi Arredo compie 30 anni: “Noi, più forti del terremoto”
Novi Arredo compie 30 anni: “Noi, più forti del terremoto”
Novi Arredo compie 30 anni: “Noi, più forti del terremoto”

L’azienda modenese associata a Confimi Emilia è stata duramente colpita dal sisma, ma nonostante le difficoltà nessuno è stato licenziato. I titolari Manrico Lugli e Braga Nicola: “Per settimane abbiamo lavorato in cortile, ma siamo sopravvissuti”

REGGIO EMILIA – Una piccola città tra Carpi e Modena, in una distesa pianeggiante che porta ancora i segni del grande Sisma d’Emilia, evento che ha messo a dura prova anche le piccole e medie imprese associate a Confimi Emilia. Siamo stati a Novi con Manrico Lugli, Braga Nicola e i suoi collaboratori per i trent’anni di attività della Novi Arredo, fabbrica di arredamenti per bar, gelaterie e negozi.

Ci dice Manrico Lugli, artigiano di vecchia scuola, lavoratore che ha iniziato la sua professione a 14 anni: “Ora festeggiamo il nostro trentesimo anniversario ma in realtà stiamo brindando alla nostra sopravvivenza. Il sisma ci ha messo in ginocchio, più della crisi economica. Dopo la catastrofe siamo rimasti chiusi per quattro mesi, non vedevo una via d’uscita e più volte ho pensato di chiudere, ma la famiglia e gli amici ci hanno sostenuto, dandoci la forza per restare in piedi fino alla fine. Non potevo chiudere, i nostri dipendenti fanno affidamento sulla Novi Arredo e non potevo serrare il portone e mandare tutti a casa”.

Una piccola e media impresa che è rimasta ancorata al lavoro solo grazie alla grande passione che contraddistingue l’imprenditore emiliano, unico per creatività e spirito di sacrificio. Aggiunge Lugli: “Le banche e le istituzioni non ci hanno certo aiutato, l’umanità maggiore l’abbiamo riscontrata nei tanti clienti, da tutta Italia, che nonostante il grande ritardo nelle consegne non ci hanno mai abbandonato, in una sorta di fratellanza tra piccole e medie imprese. Potevamo chiudere per terremoto, nessuno poteva accusarci, ma siamo rimasti qui, tra i nostri strumenti, a giocare in difesa per salvare il salvabile, per tentare di uscire dal peggiore incubo della mia vita”

Dopo la paura i soci e i lavoratori della Novi Arredo decisero di salvare l’azienda e le commesse organizzandosi per portare avanti il lavoro anche col capannone ed il laboratorio fuori uso. Spiega Lugli: “Io ed il mio socio ci siamo assunti la responsabilità di entrare nel capannone pericolante per recuperare attrezzi e strumenti del mestiere. Dopo, col consenso dei nostri dipendenti, ci siamo organizzati in cortile, sotto il cielo e sotto le stelle, per cercare di portare a termine gli ordini e per iniziare a riprenderci la vita quotidiana. Non è stato semplice, fortunatamente il meteo ci ha dato una mano, ma per diverse settimane abbiamo operato così, aiutandoci l’uno con l’altro, giorno dopo giorno, senza licenziare nessuno…”

Giovanni Gorzanelli, presidente di Confimi Emilia, dice: “La Novi Arredo di Modena incarna a pieno lo spirito e il coraggio della nostra classe imprenditoriale: siamo gente abituata a non mollare mai e, nel corso della storia, l’abbiamo dimostrato più volte”. L’imprenditore a capo della Margen ha inoltre aggiunto: “Mi complimento con la Novi Arredo, hanno dato prova di grande carattere, facendo squadra sono riusciti a superare uno dei momenti più duri della nostra storia recente”.